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Da: Ufficio Stampa Camera di Commercio Ferrara

Govoni: “Rinunciare alla formazione, o vivere la scuola senza impegno, è spesso l’anticamera dell’emarginazione, della povertà, talvolta dell’illegalità”. La consegna del Riconoscimento il 3 dicembre alla presenza del Consiglio camerale.

E’ andato alla Classe 5^N (indirizzo Autonomia sportivo) del Liceo Scientifico Antonio Roiti il Riconoscimento della Camera di commercio per il miglior progetto di alternanza scuola lavoro. Così ha deciso la Commissione di valutazione formata, tra gli altri, da docenti dell’Università di Ferrara, che ha premiato il video multimediale “Alternanza con le Muse”. 600 euro il premio: questo l’assegno consegnato il 3 dicembre, alla presenza al gran completo del Consiglio camerale, dal presidente della Camera di commercio di Ferrara, Paolo Govoni, nell’ambito del nutrito programma di iniziative promosso dall’Ente di Largo Castello per valorizzare e dare visibilità ai racconti dei progetti d’alternanza scuola-lavoro ideati, elaborati e realizzati dagli studenti e dai tutor degli Istituti scolastici ferraresi di secondo grado.

Gli alunni del Liceo Roiti – molto emozionati e coordinati dalle professoresse Francesca Bianchini, Elena Cavalieri D’Oro e Maria Teresa Collini e dai tutor esterni Paola Desantis e Sara Pedriali, direttrici, rispettivamente, del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara e della Biblioteca comunale di Copparo “Anne Frank” – hanno raccontato in una affollata sala Conferenza il loro progetto sperimentale che, attraverso innovative forme di comunicazione e di valorizzazione, ha contribuito ad avvicinare le ragazze ed i ragazzi al patrimonio culturale e alle istituzioni che lo conservano, favorendo la loro partecipazione attiva e creativa e sostenendo la crescita di cittadini autonomi e consapevoli. Gli studenti, inoltre, hanno illustrato a cittadini e turisti nei fine settimana i reperti presenti nelle sale del Museo Archeologico Nazionale, aggiungendo informazioni non contenute nelle teche oppure, per quanto riguarda il giardino, dando notizie di carattere botanico, correlate da riferimenti alla mitologia greca.

“Investire nella scuola – ha sottolineato il presidente della Camera di commercio, Paolo Govoni – è la scelta più produttiva sia per le istituzioni sia per le famiglie. Rinunciare alla formazione, o vivere la scuola senza impegno, è spesso l’anticamera dell’emarginazione, della povertà, talvolta dell’illegalità. La mobilità sociale oggi si è arenata: la scuola può farla ripartire, arrecando giustizia e sviluppo”. E, rivolgendosi poi agli studenti presenti, ha aggiunto: “Siete più grandi dell’anno scolastico passato. Lo sarete ancor di più al termine di questo che inizia: lo sarete certamente non soltanto in età ma anche in sapere e in amicizia con gli altri”.

Un progetto, dunque, molto sentito dalla Camera di commercio, alla quale la legge di riforma affida una serie di nuove funzioni in materia proprio di orientamento scolastico e alternanza scuola-lavoro. Tra queste, anche la gestione del Registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro, punto d’incontro (virtuale) tra le scuole e le strutture che sono disponibili ad ospitare studenti in esperienze di alternanza e apprendistato per offrire loro un periodo di apprendimento on the job.

Confermato intanto, per il 2020, il Bando della Camera di commercio per favorire, per il tramite di appositi incentivi alle imprese che ospitano studenti all’interno delle proprie strutture, la co-progettazione scuola-impresa per innalzare la qualità dei percorsi di alternanza scuola-lavoro, sostenere il coinvolgimento delle imprese nei percorsi di alternanza, facilitando l’iscrizione delle stesse nel Registro nazionale e contribuendo all’adeguamento della documentazione inerente la sicurezza sui luoghi di lavoro, nonché lo sviluppo di strumenti per la valutazione degli apprendimenti, assicurare la formazione dei tutor aziendali che assistono gli studenti impegnati nelle attività di alternanza.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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