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Da Lega Nord Emilia Romagna

“Una legge già fallita in partenza che non centra nessuno degli obiettivi che si era prefissata: non sostiene davvero le imprese, non incentiva abbastanza la riqualificazione e non garantisce il consumo zero di suolo tanto sbandierato dal Pd”. Non ha dubbi Alan Fabbri, capogruppo della Lega Nord in Regione, sul provvedimento che la maggioranza Pd ha votato per ridisegnare l’urbanistica in Emilia Romagna.

“Il problema è che non ridisegna un bel niente – attacca Fabbri -, perchè tenta di tenere insieme gli incentivi a un settore in crisi come l’edilizia alla bandiera ambientalista del consumo zero di suolo, mancando entrambi i traguardi. Non è un caso che il Pd si sia votato questa legge da solo”.

Le evidenze stanno nei numeri.

“In questa legge non si trovano veri incentivi per chi vuole ristrutturare e dunque rigenerare l’attuale patrimonio urbanistico e allo stesso modo non ci sono reali disincentivi, ossia oneri significativi, per chi costruisce su suolo vergine. Solo attraverso questi strumenti il Pd avrebbe potuto indirizzare realmente lo sviluppo futuro del patrimonio edilizio e non è stato fatto. Con il risultato che senza una direzione precisa il settore, in forte crisi, non riesce a trarne i benefici necessari a tutelare maestranze e posti di lavoro”.

Per di più si tratta di una legge fragile: “A causa di come è stato formulato e dei punti deboli che lo caratterizzano con ogni probabilità ben presto il testo andrà rivisto. Primo tra tutti il passaggio relativo agli accordi operativi con i costruttori che la legge delega ai sindaci, mentre fino ad ora si trattava di materia da trattare in sede di elaborazione del Piano operativo comunale”, spiega ancora Fabbri. “In questo modo si rischia una conflittualità con le norme dello Stato che potrebbe portare a diversi e onerosi contenziosi”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it