Skip to main content

Da Lega Nord Emilia Romagna

«La Giunta non ha avuto il coraggio di presentare una manovra economica in grado di affrontare seriamente le varie emergenze del territorio regionale. Si mette qualche “pezza” sulle questioni della difesa del suolo, della gestione dell’ordinario, ma manca un serio impulso all’economia e, inoltre, si nascondono in mille rivoli risorse che servono ad un unico capitolo: i migranti». Boccia senza “se” e senza “ma” il Bilancio discusso in Assemblea legislativa, il capogruppo regionale della Lega Nord, Alan Fabbri. Il quale mette sotto accusa l’assenza di un progetto concreto di semplificazione, che renda effettivamente attrattivo il territorio. «Si riempiono di accise e balzelli assurdi cittadini e imprese, mentre le nostre aziende più importanti hanno investito in questi anni soprattutto fuori confine», dice Fabbri. Il quale non mostra, evidentemente, lo stesso entusiasmo del governatore Bonaccini, nell’esaminare un tasso di occupazione «drogato da statistiche che non tengono conto di un fatto: il peggioramento della qualità del lavoro stesso, a causa di norme che non tutelano i giovani e riducono i diritti in particolare per i neo-assunti». Fabbri elenca alcune delle numerose crisi aziendali, per le quali non si sono ottenuti effetti significativi. Come nel caso di Ferrara Food (oggetto di un’interrogazione Ln), ma parla anche di agricoltura, dei pescatori e degli operatori turistici della costa. «Lasciati questi ultimi in balìa delle mareggiate, che deturpano le coste, mandando in frantumi i loro investimenti, mentre degli annunciati interventi di difesa del litorale non si è visto quasi nulla – precisa Fabbri -. Sull’Appennino, invece, il ritardo con cui sono stati avviati i 287 cantieri annunciati. per la pulizia dei corsi d’acqua e il consolidamento della montagna, è stato una concausa di quello che è accaduto con le recenti ondate di maltempo». Duro anche l’affondo del capogruppo leghista sulla scarsa attenzione per i presidi sanitari locali, i punti nascita (per esempio, Pavullo, a Castelnovo ne’ Monti e Borgo Val di Taro), i reparti di pediatria in Romagna e al Delta – dove si paventa uno stop annunciato alla consulenza pediatrica diurna – mentre sembrano «infinite» le risorse per i migranti. Incluse in tutti i versanti, dai capitoli del sociale al finanziamento dello sport. Migranti che costano – tra irregolari e richiedenti asilo – ingenti risorse al sistema, «sottratte ai nostri cittadini, considerati sempre come gli ultimi della lista. Una cosa inaccettabile».

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it