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Alan Fabbri in merito alla chiusura del Bar Piave

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Da: Alan Fabbri

Sono decisamente perplesso di fronte al provvedimento della Questura di Ferrara che impone la chiusura del Bar Piave nella giornata di domani, in occasione del match Spal–Brescia.

Il Bar Piave costituisce uno dei pochi esercizi di riferimento per la clientela italiana che vive nel quartiere Gad, oltre a rappresentare un punto di ritrovo per i tifosi biancazzurri in occasione delle partite casalinghe della Spal.
La disposizione della chiusura forzata a fronte di un episodio di infrazione dell’ordinanza sugli alcolici, appare un provvedimento del tutto eccessivo se inquadrato in un contesto più ampio. Già valuto esagerato il divieto di somministrazione di birra all’interno del Paolo Mazza, diversamente da quanto avviene nella stragrande maggioranza degli impianti italiani.
I problemi macrospici del quartiere Gad li conosciamo bene tutti quanti. Le partite casalinghe della Spal dovrebbero, a mio avviso, rappresentare un momento per far tornare vivo e partecipato dai ferraresi un quartiere che in altri giorni si segnala quasi solo per episodi di cronaca nera concernenti a risse e spaccio di droga da parte di immigrati.
La chiusura del Bar Piave produce quindi un ingente danno economico a un esercizio commerciale che già fatica a fronteggiare la complicata situazione della zona oltre a rappresentare un importante riferimento per la vita e la sicurezza del quartiere.
Per questo spero vivamente che la Questura e lo stesso Comune possano rivedere le attuali disposizioni restrittive.

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PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)