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da: ufficio stampa Ferrara Fiere Congressi

Il “taglio del salame” darà il via domani, alle 16.00, alla sesta edizione del Salone Nazionale delle Sagre – Misen, che proseguirà alla Fiera di Ferrara fino a lunedì 25.
L’evento organizzato da Ferrara Fiere Congressi e dall’Associazione Turistica Sagre e Dintorni offrirà al pubblico le specialità enogastronomiche di circa cento sagre provenienti da tutta la penisola. Tortelloni, tagliatelle, storioni, arrosticini, vongole, fiorentine alla brace, tartufi, anguille, rane, bolliti, frittellone: è interminabile l’elenco dei manicaretti che verranno distribuiti presso gli stand delle sagre, senza contare che molti piatti saranno serviti anche al ristorante “Al Misen”, novità 2016 dedicata a chi preferisce mangiare comodamente al tavolo.
Guest star della prima giornata è Dario “Roccia” Baruffa che, dopo aver dato prova del proprio talento culinario nel programma di Sky “MasterChef”, sarà protagonista di un attesissimo cooking show, fissato per le 21.00.
Il binomio cucina-salute sarà al centro della tavola rotonda “Acqua da bere: le acque minerali in bottiglia”, in calendario alle 17.00, cui interverranno Alessandro Zanasi dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna, Vincenzo Brandolini dell’Università di Ferrara e l’esperto di marketing agroalimentare Adriano Facchini.
Per tutta la giornata, nel padiglione 1, intorno ai dodici tavoli verdi allestiti in Fiera si svolgeranno i Campionati Nazionali Biliardo 2016, promossi dal Coordinamento Nazionale Biliardo Boccette UISP – ABIS.
Spazio ai motori con il raduno di Vespe curato dal Vespa Club Ferrara, mentre un capitolo a parte lo merita la musica, da sempre tra gli ingredianti fondamentali del Misen: grazie alla partnership con Telesanterno-Telestense, già a partire dalle 16.00, i padiglioni della Fiera risuoneranno delle note di “Musica Maestro”, con le esibizioni di orchestre di prim’ordine come “Il Mulino del Po” e i balli di gruppo di “Playa Latina”. Oltre a loro, i conduttori Ivan Massarenti e Roberta Predieri chiameranno sul palco Marilisa Manieri e Marco Negri, Junior Magni e Rossana, Mauro Vandelli, Alida Ferrarese, il cabarettista Sergio Ricci e Ilaria Veronese, per far danzare e divertire il pubblico fino alle 23.00 (orario di chiusura del Misen).
Non-stop anche la mostra-mercato di enogastronomia, hobbistica e creatività femminile, bigiotteria e fai da te.
Biglietto di ingresso intero: 12 €; ridotto (scaricabile dal sito www.salonedellesagre.it): 10 €. Oltre agli sconti riservati ai clienti Conad, ai correntisti Caricento e agli studenti Erasmus, da segnalare lo “speciale SPAL”, che domani, dopo il match clou contro l’Arezzo, consentirà ai tifosi spallini muniti di abbonamento o di biglietto della partita di entrare in Fiera a soli 2,00 €. Ingresso gratuito per i bambini sotto i 10 anni.

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FERRARA FIERE CONGRESSI


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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