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Da: ferrara fiere

Decolla domani, venerdì 9 settembre, il Ferrara Balloons Festival, la più importante manifestazione di mongolfiere in Italia e tra le più prestigiose in Europa, oltre che uno degli appuntamenti di fine estate più amati dal pubblico. La dodicesima edizione si terrà fino a domenica 18 settembre nell’oasi verde del Parco urbano “Giorgio Bassani” di Ferrara, a pochi passi dal centro storico.
Dopo il saluto delle autorità, l’inaugurazione, fissata per le 17.30, vedrà esibirsi le ginnaste dell’A.S.D. Gruppo Teatro Danza e dell’A.S.D. Ginnastica Estense O. Putinati, mentre l’Aviere Capo dell’Aeronautica Militare Guendalina Sartori effettuerà dei tiri con l’arco, la specialità che ai Giochi Olimpici di Rio 2016 le ha fatto conquistare uno storico quarto posto nella gara a squadre.
A seguire, il decollo delle mongolfiere in volo libero e vincolato, il laboratorio creativo di aquiloni (a cura di PM-Model), le passeggiate con i pony del Centro Equestre Cristina A.S.D., le prove libere di tiro con l’arco, sotto l’occhio attento degli istruttori della “Compagnia Arcieri e Balestrieri Filippo degli Ariosti”, le mini auto elettriche, per imparare la sicurezza stradale con “Strada Amica”, l’equitazione per bambini con gli operatori del Ranch Azzurra e il parco giochi Winter Wonderland, dove divertirsi con gonfiabili di ogni tipo, il mini mixtreme, i percorsi di avventura sul grande ponte tibetano, la pista quod racing, i rulli acquatici, i tappeti elastici e il Free Fall, i classici giochi a premio e il cinema in 3D.
Al Ferrara Balloons Festival prenderanno parte venti equipaggi provenienti da tutto il mondo, che solcheranno i cieli della città estense a bordo dei classici aerostati a forma di lampadina e delle special shapes, come la gigantesca mucca svizzera Kuh (4.000 m³), l’ancora più imponente Arky (6.800 m³), che riproduce l’arca di Noè, e Arsène, il personaggio dei cartoni ideato dall’artista belga Marec.
Ricchissimo e per tutte le età il programma che, per dieci giorni, terrà banco negli incantevoli trecentomila metri quadrati del Parco, tra laghetti, piste ciclabili e percorsi pedonali, a due passi dal centro storico di Ferrara: dimostrazioni e prove libere di tantissime discipline sportive, lo show di Cristina D’Avena (venerdì 16 settembre), il Winter Wonderland Village per giocare senza sosta, le spettacolari performance delle Forze dell’Ordine, i paramotoristi, Pompieropoli, per diventare “pompieri per un giorno”, e numerose altre attrazioni.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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