Tempo di lettura: 2 minuti
I pagamenti per l’annata 2021 dalla fine di marzo. L’assessore Mammi: “Una vera boccata d’ossigeno per le nostre imprese agricole, un risultato al quale abbiamo lavorato costantemente, anche assieme alle associazioni regionali del comparto agricolo”
Bologna – Va in pagamento alla fine di marzo la seconda tranche degli indennizzi previsti per le aziende agricole colpite dai danni della cimice asiatica. Si tratta di 11 milioni e 500 mila euro che spettano alle imprese colpite dai danni.
Lo annuncia l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, ricordando che gli indennizzi andranno a coprire più del 57% delle perdite dichiarate.
“La Regione- spiega- ha chiesto negli scorsi mesi e ottenuto importanti risorse per far fronte alle perdite di raccolto provocate dall’insetto. Dei 110 milioni di euro che il ministero delle Politiche agricole a fine 2020 ha assegnato al mondo agricolo, 63 milioni sono riservati all’agricoltura emiliano-romagnola, la più colpita in Italia. Un risultato al quale abbiamo lavorato costantemente, anche assieme alle associazioni del comparto agricolo del territorio regionale, che ringrazio per l’impegno e la professionalità”.
Gli aiuti mirano a favorire la ripresa dell’attività economica e produttiva delle imprese e sono ripartiti su tre anni: oltre 40 milioni di euro per la prima tranche assegnata nel 2020, 11 milioni e 500mila questa del 2021 e altrettanti11 milioni 500mila euro per l’anno prossimo.
Mammi ricorda poi la strategia della Regione per contrastare la diffusione della cimice attraverso specifici programmi di ricerca, e per dare sostegno alle aziende colpite, attivando i propri servizi, in particolare il Servizio Fitosanitario. Sono state messe in campo risorse regionali e del Programma di sviluppo rurale (Psr), sollecitati ripetutamente i Ministeri competenti e il Governo, fino a portare direttamente il problema all’attenzione della Commissione Europea attraverso l’Arefhl, la rete delle Regioni europee produttrici di ortofrutta.
Un buon risultato è arrivato dal piano di lotta biologica alla cimice asiatica avviato l’anno scorso dalla Regione dopo aver avuto il via libera nazionale all’impiego della vespa samurai. Per Mammi, “una strategia che comincia a dare frutti, si è trattato di un grande lavoro di squadra, grazie alla task force composta dal Servizio fitosanitario regionale e dal Consorzio fitosanitario di Modena, con la regia nazionale del Crea-DC (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria). Un prezioso supporto è venuto anche dalle Università di Bologna, di Modena e Reggio e dai tecnici delle principali organizzazioni di produttori ortofrutticole dell’Emilia-Romagna”.
Le rilevazioni del Servizio fitosanitario regionale hanno verificato sul campo l’insediamento nei siti di lancio dell’Emilia-Romagna di Trissolcus japonicus, questo il nome scientifico del piccolo insetto antagonista naturale della cimice, dopo l’avvio nell’estate 2020 del programma regionale di lotta biologica. Finora sono stati liberati nell’ambiente circa 66 mila insetti utili mediante 300 lanci lungo i cosiddetti corridoi ecologici (siepi, aree verdi, boschetti), dove la cimice depone le sue uova che vengono poi parassitizzate, e quindi rese innocue, dalla preziosa vespina. /OC
Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica dell’oggetto giornale [1], un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare il basso e l’altocontaminare di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono” dentro e fuori di noi”, denunciare il vecchio che resiste e raccontare i germogli di nuovo, prendere parte per l’eguaglianza e contro la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo..
Con il quotidiano di ieri, così si dice, ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Tutto Periscopio è free, ogni nostro contenuto può essere scaricato liberamente. E non troverete, come è uso in quasi tutti i quotidiani, solo le prime tre righe dell’articolo in chiaro e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica, ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni” . Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e ci piacerebbe cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori) a tutti quelli che coltivano la curiosità, e non ai circoli degli specialisti, agli addetti ai lavori, agli intellettuali del vuoto e della chiacchera.
Periscopio è di proprietà di una S.r.l. con un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratico del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.
Nato quasi otto anni fa con il nome ferraraitalia [2], Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Conta oggi 300.000 lettori in ogni parte d’Italia e vuole crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma anche e soprattutto da chi lo legge e lo condivide con altri che ancora non lo conoscono. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante. Buona navigazione a tutti.
Francesco Monini
[1] La storia del giornale è piuttosto lunga. Il primo quotidiano della storia uscì a Lipsia, grande centro culturale e commerciale della Germania, nel 1660, con il titolo Leipziger Zeitung e il sottotitolo: Notizie fresche degli affari, della guerra e del mondo. Da allora ha cambiato molte facce, ha aggiunto pagine, foto, colori, infine è asceso al cielo del web. In quasi 363 anni di storia non sono mancate novità ed esperimenti, ma senza esagerare, perché “un quotidiano si occupa di notizie, non può confondersi con la letteratura”.
[2] Non ci dimentichiamo di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno il giornale si confeziona. Così Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto.
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it
L'INFORMAZIONE VERTICALE