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Da: Regione Emilia-Romagna

“Quasi mille interventi di edilizia scolastica realizzati in questi anni, un investimento importante: pensiamo che in Emilia-Romagna ci possano essere distanze e cubature adeguate alle regole che verranno date per la ripartenza in sicurezza”

La scuola è una priorità e la Regione Emilia-Romagna sta lavorando perché si possa tornare quanto prima alla didattica in presenza. Nell’attesa che il Comitato tecnico nazionale, di concerto con il ministero dell’Istruzione, emani la direttiva definitiva riguardante la riapertura delle scuole, la Regione sta già valutando tutte le proprie strutture scolastiche sulla base delle nuove possibili opzioni di distanziamento. Un lavoro necessario per anticipare le criticità derivanti dalla necessità di distanziamento e dai nuovi modi di intendere gli spazi e le aule, e consentire il prima possibile una ripartenza in sicurezza.

“La scuola deve tornare a essere il centro della comunità, con la massima sicurezza per i ragazzi, gli insegnanti e tutto il personale della scuola, ma deve ripartire quanto prima- dice l’assessore regionale alla Scuola, Paola Salomoni-. Stiamo lavorando già da settimane per capire come le nostre scuole possano rispondere alle nuove regole e garantire il giusto distanziamento per contrastare la diffusione del contagio da coronavirus”.

“In questa regione, negli ultimi anni, si è molto investito nella qualità delle aule, negli ampliamenti degli spazi scolastici e nella costruzione di nuove scuole, con la convinzione che la qualità dell’edilizia scolastica sia parte sostanziale della qualità didattica- spiega l’assessore-. Sono 951 gli interventi realizzati sulle scuole dal 2015, un investimento importante, che ci fa ritenere che la maggior parte degli edifici scolastici in Emilia-Romagna abbia distanze e cubature adeguate alle regole che verranno date per il ritorno a scuola in sicurezza”.

“Crediamo dunque che saremo in grado di affrontare il nuovo anno scolastico, anche lavorando coi territori per garantire che tutti i bambini, i ragazzi e le ragazze possano essere accolti e sicuri- continua Salomoni-. Ad associazioni, fondazioni, terzo settore oltre alla messa in disponibilità degli spazi che si renderanno necessari chiederemo di contribuire all’offerta educativa per le nostre scuole, per arricchire di ulteriori contenuti integrativi questa ripartenza”.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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