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Oggi ho protocollato in Comune una risoluzione, condivisa dai capigruppo Fusari e Colaiacovo e nata da una proposta dell’associazione Ferrara Bene Comune, per chiedere al Comune di farsi parte attiva nella gestione dell’accoglienza dei profughi ucraini che stanno arrivando e sempre più arriveranno a Ferrara. La risoluzione sarà discussa lunedì prossimo in consiglio comunale.
Questura e Ausl hanno attivato un punto accoglienza unico in fiera, per le pratiche di propria competenza, ma in questo punto unico non è presente il Comune, che sembra al momento fare il minimo indispensabile, come dimostra ad esempio la pagina web attivata sul sito che fa solo da rimando a servizi organizzati da altri enti.
Pensiamo invece che di fronte a questa crisi umanitaria il Comune debba fare la sua parte, senza ambiguità o tentennamenti, senza tirarsi indietro, e chiediamo per questo che venga messa a disposizione una task-force dedicata; che il Comune partecipi al punto accoglienza unico; che siano attivati strumenti per dare risposte concrete ai tanti bisogni, lavorando insieme alle altre istituzioni e anzi coordinando la gestione dei profughi. Solo il coordinamento del Comune è infatti in grado di garantire una corretta integrazione sul nostro territorio, nel modo migliore per chi arriva e per la comunità che accoglie.
Come riportato nel testo della risoluzione ci sono molti aspetti sui quali il Comune può dare risposte concrete agli ucraini che arrivano sul nostro territorio fuggendo dalla guerra: dalla raccolta delle
disponibilità di alloggi, al sostegno economico e non solo tramite i servizi sociali, all’integrazione scolastica anche in riferimento ai servizi integrativi come le mense e i doposcuola, al trasporto pubblico locale, all’attivazione della rete del terzo settore, eccetera.
Un’attenzione particolare deve essere la presa in carico dei minori non accompagnati, che deve essere gestito dal Servizio Sociale Minori per trovare soluzioni di affido temporaneo che diano ai piccoli il sostegno materiale e quello importantissimo affettivo-relazionale.
Molti altri Comuni si sono attivati e stanno avendo giustamente un ruolo da protagonisti nella gestione dell’accoglienza, anche per evitare di subire il processo invece di governarlo; il sindaco di Ferrara e la sua maggioranza sembrano invece un po’ addormentati su questo tema: questa risoluzione vuole essere una sveglia.

Dario Maresca, consigliere comunale

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it