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30 Maggio 2016

Ac du marò

Tempo di lettura: 2 minuti


Brano: Indian War Whoop dei The Holy Modal Rounders
Brano: Indian War Whoop dei The Holy Modal Rounders

E così alla fine è successo: è ufficialmente terminata l’epoca dei tormentoni sui marò.
Voglio sperare perché queste carnevalate ormai avevano un po’ rotto.
Non facevano ridere, non c’era niente da ridere e non ci sarà mai da ridere.
Però c’è da ridere perché Renzi ha anche detto che nessuno esibirà i marò come “bandierine politiche”.
Boh, forse il nostro premier in questi anni ha dormito come Brian Wilson.
Questa storia dei marò è stata da subito un gran piatto da porcata pieno di tramezzini infilzati da tutti i tipi di bandierine.
Nel frattempo la maionese marciva e la puzza è ancora qua.
Quindi così, aspettando la dispersione di questa puzza, via con un pezzo che è un esorcismo.

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3

Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it