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Da: Università di Ferrara

Al Dipartimento di Giurisprudenza di Unife
Valerio Onida e Luciano Violante si confrontano sul tema
“Perchè SI, perchè NO. Due opinioni a confronto sulla Riforma Costituzionale”

“Perchè SI, perchè NO. Due opinioni a confronto sulla Riforma Costituzionale”. E’ questo il titolo dell’incontro che si terrà venerdì 25 novembre alle ore 11 nell’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza, (c.so Ercole I D’Este, 37), che vedrà come protagonisti Valerio Onida, Presidente Emerito della Corte costituzionale e Luciano Violante, Presidente Emerito della Camera dei Deputati. A presiedere sarà Giovanni De Cristofaro, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, con il coordinamento di Giuditta Brunelli, Costituzionalista Unife.
“Con questa iniziativa il Dipartimento di Giurisprudenza – spiega Giuditta Brunelli – intende offrire agli studenti e a tutta la città, un confronto sul merito del quesito referendario tra due protagonisti di rilievo del dibattito sulle riforme. Sia Valerio Onida, sia Luciano Violante hanno fatto parte, infatti, del Gruppo di lavoro sui temi istituzionali nominato dal Presidente Giorgio Napolitano nel marzo 2013 e in seguito della Commissione per le riforme istituzionali costituita dal Governo Letta e presieduta dal Ministro per le riforme Quagliariello, che ha concluso i propri lavori con una relazione presentata nel settembre 2013. Oggi i due giuristi si trovano schierati su fronti opposti, e hanno in più occasioni confrontato le loro posizioni sulla riforma, in particolare nel volume ‘Perchè no perchè sì. Due opinioni a confronto sul referendum costituzionale’. Un’occasione, dunque, per farsi un’idea dei contenuti effettivi della riforma e sulle diverse valutazioni di cui sono oggetto”.

A Unife si parla di Comunità del benessere e di città riparative
Venerdì 25 novembre in Rettorato

“La Comunità del benessere e le città riparative”. E’ questo il titolo del convegno che si terrà venerdì 25 novembre a partire dalle ore 9.15 nell’Auditorium del Rettorato, (via Ariosto, 35), organizzato in occasione della settimana dedicata alla giustizia riparativa e della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza dal master “Tutela diritti e protezione dei Minori”, diretto da Paola Bastianoni, docente del Dipartimento di Studi umanistici di Unife.

“Al centro del dibattito – spiega la Prof.ssa Bastianoni – il tema della giustizia riparativa e delle pratiche riparative (Restorative Practices), quale insieme di strategie finalizzate alla ricostruzione del senso di comunità, oggi sempre più compromesso, attraverso la promozione di occasioni positive di benessere individuale e collettivo”.

Il Convegno si aprirà con una sessione specifica dedicata alle vittime, minori ed adulte, mentre al pomeriggio si parlerà del progetto ‘Città Riparativa’, che ha l’obiettivo di contribuire alla realizzazione di una comunità sociale ad approccio riparativo sul modello delle restorative city anglosassoni di Hull e Leeds, rivisitato e riorganizzato in funzione del tessuto culturale, sociale ed economico, cui il progetto stesso si rivolge.

Tra le due sessioni ci sarà spazio anche per un laboratorio presentato dall’Associazione “La luna al guinzaglio”, nato da un percorso strutturato in due fasi e con l’interazione indiretta di due soggetti: i ragazzi di un IPM e la comunità scolastica.

“Obiettivo generale del convegno – conclude la Prof.ssa Bastianoni – è rilevare, divulgare, promuovere buone prassi in merito ai programmi di giustizia riparativa e costruire modelli di formazione di network per la sperimentazione di comunità riparative”.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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