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Da: Agenzia Stampa Regione Emilia-Romagna

L’assessore Gazzolo: “Un tassello importante della strategia messa in campo dalla Regione per una svolta sempre più green. Coinvolgerà scuole, cittadini e associazioni in azioni educative che promuovono sviluppo sostenibile e capacità di innovazione”

Bologna – Ambiente e salute, mobilità sostenibile, economia circolare, agricoltura. Sono tra i tanti temi affrontati durante incontri, campagne di comunicazione, giochi e laboratori di educazione ambientale ideati per dare ai ragazzi delle scuole e alle comunità strumenti per diventare cittadini consapevoli e sensibili verso il territorio.
Dopo un bilancio positivo dell’edizione 2017-19, coordinata da Arpae e realizzata in collaborazione con la Rete dei 38 Centri di educazione sul territorio, il programma di educazione ambientale (Infeas) per il triennio 2020-22, proposto dalla Giunta regionale, è stato approvato oggi dall’assemblea legislativa.
Tra i temi che saranno sviluppati nel prossimo triennio, la gestione sostenibile delle risorse (suolo, acqua, aria, agroambiente, alimentazione, spreco, turismo, mare e plasticfree), i paesaggi umani, gli ecosistemi, la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico (biodiversità, inclusione, pari opportunità, differenze, legalità, intercultura, territorio, paesaggio e pace), ambiente e benessere (infanzia e natura, comunità, città sane, salute, mobilità sostenibile, prevenzione del rischio), resilienza e sostenibilità urbana (cambiamento climatico, adattamento e mitigazione, infrastrutture verdi, servizi ecosistemici, spazi pubblici, beni comuni, vivibilità, cittadinanza attiva, smart city), economia circolare e green economy (imprese sostenibili, consumi responsabili, energia, secondavita, innovazione, acquisti verdi, green job ed ecomanagement).

“L’educazione è uno strumento fondamentale su cui fare leva per diffondere nuovi comportamenti e stili di vita- afferma l’assessore regionale all’Ambiente, Paola Gazzolo-. Il programma Infeas 2020/2022 interpreta e sostiene la strategia regionale di sostenibilità contenuta nell’Agenda 2030 promuovendo comportamenti diffusi e coinvolgendo organizzazioni, scuole, cittadinanza. I percorsi proposti rientrano in un quadro di attività trasversali alle quali stiamo lavorando con continuità, qualità e impegno convinti che rappresentino un tassello importante della strategia messa in campo dalla Regione per una svolta sempre più green e sostenibile”.

I numeri del programma 2017-2019

159 mila studenti per quasi 500 istituti scolastici, 300 eventi sul territorio con la partecipazione di imprese, associazionismo, istituzioni, per 18 progetti su cittadinanza attiva, economia circolare e riuso, educazione su alimentazione, energia, mobilità, tutela dell’ambiente e degli ecosistemi.
Questi i numeri del programma di educazione ambientale 2017-19. Finanziato con un milione e 78 mila euro, il programma è attivo da Piacenza a Rimini attraverso i 38 Centri di educazione alla sostenibilità coordinati da Arpae. Nel 2019, i progetti realizzati dai Centri sono stati sostenuti con 302 mila euro, mentre 70 mila sono stati impiegati da Arpae per azioni dirette, inclusi i contributi derivati dal progetto europeo AdriAdapt.

Nel 2018 308 mila euro sono andati ai Centri per progetti educativi e 36 mila euro sono stati impegnati da Arpae per azioni dirette.

Nel 2017 i Centri sono stati finanziati con 329 mila euro, mentre 30 mila euro sono stati impiegati per le azioni di supporto alla rete attivati direttamente dal Centro per l’Educazione alla sostenibilità di Arpae.

Il video con i progetti: https://youtu.be/kN75QpJnfKg

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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