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da: ufficio stampa SBArcheo Emilia-Romagna

Emilia-Romagna/Archeologia – Domenica 20 e Lunedì 21 aprile tutti aperti i Musei Archeologici Nazionali di Parma, Ferrara, Marzabotto (BO) e Sarsina (FC) e gli scavi della Villa Romana di Russi (RA) e della città romana di Veleia (PC). E in più, al Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto, Pasqua in famiglia con una visita guidata gratuita alle ore 16.

I resti monumentali della romana Veleia, la plurimillenaria storia di Parma, l’unicità dell’etrusca Marzabotto, gli strepitosi corredi della necropoli di Spina, le tombe e i mosaici della romana Sarsina o la vita laboriosa nella villa rustica di Russi.
Ce n’è davvero per tutti i gusti, e al costo di pochi euro, per chi volesse trascorrere il ponte di Pasqua visitando i musei e le zone archeologiche statali dell’Emilia-Romagna.
Come già da qualche anno, nelle giornate di Pasqua e del Lunedì dell’Angelo il pubblico troverà aperti tutti i musei gestiti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna che rinunciano alla chiusura del lunedì per far conoscere i propri scavi e collezioni.

Il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara (Via XX Settembre 122, info 0532.66299), aperto sia a Pasqua che a Pasquetta dalle 9.30 alle 19 (ma chiuso martedì 22), ospita ben due mostre incluse nel biglietto d’ingresso: “Ferrara al tempo di Ercole I d’Este. Scavi archeologici, restauri e riqualificazione urbana nel centro storico della città”, visitabile fino al 13 luglio 2014, e “Ritorni”, selezione di reperti sequestrati dal Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, allestita fino al 30 giugno 2014
Il Museo Nazionale Etrusco “Pompeo Aria” e gli scavi dell’antica Marzabotto/Kainua (Via Porrettana Sud 13, info 051.932353), aperti dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18.30 (area archeologica dalle 8 alle 19), vi invitano a passare il pomeriggio di Pasqua in famiglia con una visita guidata gratuita (alle ore 16) condotta da Siriana Zucchini rivolta in particolare ai più giovani ma coinvolgente per tutti, nell’incantevole scenario primaverile della città etrusca.
Il Museo Archeologico Nazionale di Parma (Palazzo della Pilotta, info 0521.233718) è aperto dalle 13 alle 19, il Museo Archeologico Nazionale di Sarsina (Via Cesio Sabino, info 0547.94641) dalle 8.30 alle 13.30 e l’area della città romana di Veleia (Lugagnano Val d’Arda, PC, info 0523.807113) dalle 9 alle 19
La Villa Romana di Russi (via Fiumazzo, info 0544.581357) è aperta a Pasqua dalle 14 alle 19 e a Pasquetta dalle 9 alle 19

Maggiori informazioni sul sito www.archeobologna.beniculturali.it o direttamente ai musei.

Museo Archeologico Nazionale di Parma, Piazza della Pilotta, tel. 0521.233718 (ingresso € 4,00)
Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, Via XX settembre 122, tel. 0532.66299 (ingresso € 5,00)
Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto (BO), Via Porrettana sud 13, tel. 051.932353 (ingresso € 3,00)
Museo Archeologico di Sarsina (FC), Via Cesio Sabino 39, tel. 0547.94641 (ingresso € 3,00)
Zona archeologica di Veleia (PC), Strada Provinciale 14, località Veleia Romana, Lugagnano Val d’Arda, tel. 0523.807113 (ingresso € 2,00)
Villa Romana di Russi (RA), Via Fiumazzo, tel. 0544.581357 (ingresso € 2,00)

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SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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