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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Dopo Ferrara e Forlì, la tappa finale a Bologna giovedì 28 gennaio nella sede della Regione. Presenti l’assessore Donini, il presidente dell’Osservatorio per la sicurezza stradale Sorbi e gli alunni di alcuni istituti superiori. E un truck speciale che si trasformerà in un palco attrezzato.

Bologna – Dopo le tappe di Ferrara e Forlì, si concluderà a Bologna, nella sede della Regione Emilia-Romagna, il progetto “Young & Road”, giro d’Italia della sicurezza stradale a bordo di un truck lungo 24 metri. Finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale, “Young & Road”, che ha coinvolto enti locali, istituti scolastici, forze dell’ordine e associazioni, ha un obiettivo preciso: contribuire alla trasformazione dei comportamenti errati che rappresentano la prima causa degli incidenti stradali, aumentare la percezione del rischio e la consapevolezza delle norme. Tutto questo per ridurre il numero dei sinistri, dei feriti, dei feriti gravi e delle vittime. Tre gli appuntamenti in Emilia-Romagna: domani, martedì 26 gennaio, a Ferrara, all’Istituto tecnico “Copernico – Carpeggiani” (via Pontegradella 25), a partire dalle 11; mercoledì 27 a Forlì, all’Istituto tecnico aereonautico “Francesco Baracca” (via Montaspro 94), alle 11.15; a Bologna, infine, giovedì 28 gennaio alle 11, in piazzale Aldo Moro, di fronte alla sede dell’Assemblea legislativa. Saranno presenti alunni di alcuni istituti superiori della città.
“Questo progetto, a cui abbiamo aderito, è una delle tante iniziative con cui la Regione Emilia-Romagna vuole contribuire a rafforzare l’educazione stradale e la preparazione degli utenti della strada, per arrivare all’obiettivo europeo fissato per il 2020, e cioè il dimezzamento delle vittime rispetto al 2010” ha sottolineato l’assessore alle Infrastrutture e Trasporti Raffaele Donini. “Parallelamente, lavoriamo per mettere in sicurezza la rete viaria: il nostro impegno quindi è su due fronti, a livello di infrastrutture ma anche di cultura, di comportamento”.
Mauro Sorbi, presidente dell’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale della Regione, ha posto l’accento “sull’importanza anche dell’aspetto ludico, legato all’utilizzo del mezzo, per suscitare un interesse che possa trasformarsi in consapevolezza e responsabilità, soprattutto da parte dei neo-patentati”.
A bordo del truck, che si trasforma in un palco attrezzato, sono presenti un simulatore di ribaltamento auto, un simulatore d’impatto e un maxischermo, che mostra al pubblico gli effetti di un impatto frontale e come una guida scorretta possa portare al ribaltamento di un veicolo. Attraverso la presentazione multimediale “Katedromos”, con musiche, filmati di crash test e spiegazioni, viene illustrato al pubblico il funzionamento degli airbag, dei sistemi di sicurezza, e sottolineata l’importanza dei seggiolini per i bambini. Con dimostrazioni pratiche vengono toccati, inoltre, i temi della legalità e dell’attività svolta dalle forze dell’ordine. In modo chiaro e semplice, viene ribadita l’importanza di mantenere sempre comportamenti responsabili, rispettando le norme previste dal Codice della strada sul divieto di alcool e droghe, sull’utilizzo del casco, sugli effetti della velocità. “Young & Road” punta, in sintesi, a un incremento del 60% del livello di conoscenza e competenza acquisito dai giovani beneficiari del progetto, a un aumento del 30% del livello di consapevolezza dei partecipanti, e a un più 20% del grado di percezione del rischio sulla strada da parte dei giovani coinvolti a 12 mesi dalla fine del progetto.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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