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Da: Ferrara Off

Roberta Pazi: «Da ottobre, dieci proposte per far crescere il teatro assieme ai suoi frequentatori»

«Il teatro dovrebbe crescere assieme ai suoi frequentatori»: è da questa premessa che Ferrara Off ha sviluppato il variegato calendario di corsi che proprio in questi giorni sta presentando alla città. L’offerta formativa che accompagnerà la stagione 2016/2017 è stata pensata per essere davvero aperta a tutti, giovani e anziani, neofiti e professionisti: oltre ai corsi di recitazione, drammaturgia e danza contemporanea vi si trovano attività specifiche dedicate ai bambini, laboratori per adolescenti e ragazzi, un corso di danza speciale ideato per coinvolgere le persone più mature. «Continuiamo ad ampliare il ventaglio delle nostre proposte – spiega Roberta Pazi, tra i fondatori di Ferrara Off – nella convinzione che il teatro sia uno spazio aperto: aperto nei confronti della città e dei suoi abitanti, che hanno età, interessi ed esigenze diverse, aperto nei confronti del mondo. Per questo valorizziamo le capacità degli artisti cresciuti a Ferrara, e parallelamente cerchiamo di intercettare altri nomi riconosciuti a livello nazionale e internazionale. Vorremmo che il loro talento lasciasse il segno non solo tra il pubblico che assiste agli spettacoli, ma anche tra le persone interessate a un’esperienza di scambio diretto». I corsi, che cominceranno la, saranno dieci – cinque di teatro e cinque di danza. Li condurranno attori, registi e danzatori la cui biografia è allo stesso tempo radicata nel territorio e abituata al confronto con le più interessanti produzioni italiane ed europee. Assieme a Roberta Pazi ci saranno Marco Sgarbi, Natasha Czertok, Davide Della Chiara, Officina teatrale A_cturar, Chiara Tarabotti, Caterina Tavolini, Elisa Mucchi, Marco Marinetti, Paola Tomasotti. Li affiancheranno durante l’anno workshop e approfondimenti realizzati assieme alle compagnie chiamate a comporre la stagione di prosa, che verrà inaugurata a breve. «La formazione è un processo in divenire, non si esaurisce – conclude Roberta Pazi -. Per questo abbiamo voluto coinvolgere tutte le età della vita e comprendere molteplici discipline dello spettacolo che, prendendo in prestito un termine francese, potremmo chiamare Arti Viventi, fatte di persone, di idee, di movimento. Ci stiamo impegnando affinché ogni anno di più lo spazio in cui Ferrara Off ha trovato casa, i vecchi magazzini sul baluardo di viale Alfonso I d’Este, riconvertiti tre anni fa in sale adatte alla rappresentazione, possa crescere e far crescere». Per i bambini verrà avviato il corso dedicato al teatro comico e il propedeutico alla danza classica. Per i ragazzi recitazione e il laboratorio teatrale per spazi non convenzionali. Per gli adulti recitazione, scrittura teatrale, danza contemporanea, ricerca coreografica e tango. Infine per le persone più mature, interessate a migliorare la propria flessibilità in modo dolce, uno speciale laboratorio di danza ‘per signore e signori’. Le descrizioni dettagliate dei corsi e il programma completo delle loro presentazioni è disponibile online al sito www.ferraraoff.it. Per maggiori informazioni e iscrizioni: info@ferraraoff.it / 3336282360.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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