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da: ufficio comunicazione Comune di Copparo

Presso la sala parrocchiale di Fossalta, si è tenuto alcuni giorni fa un incontro pubblico, organizzato dal Comune di Copparo, per spiegare e illustrare i diversi servizi della Casa della Salute e la funzione dell’Ospedale di Comunità, come la presa in carico delle patologie croniche.
L’assessore alla Sanità Franco Miola ha illustrato ai cittadini il concetto di “Medicina di iniziativa” cioè una medicina che mette in atto procedure di prevenzione prima che si presenti la fase acuta, questo vuol dire seguire il cittadino costantemente e da vicino, in modo che chi soffre di una patologia cronica, in particolare diabete, bronchite cronica e scompenso cardiaco, abbia la possibilità di avere una qualità di vita migliore, per evitare il rischio di riacutizzazioni; la procedura si realizza attraverso l’H12 insieme agli infermieri della Casa della Salute.
Questo permette una gestione migliore della patologia e un utilizzo inferiore di pronto soccorso, visite specialistiche urgenti, con conseguenti intasamenti delle liste d’attesa.
«La prevenzione è fondamentale – ha ribadito l’assessore Miola – tenere sempre controllata la salute dei pazienti cronici, è necessario per mantenere buona la loro qualità di vita. Informare i cittadini sui servizi socio-sanitari presenti sul territorio è di primaria importanza».
Nel corso della serata è stata ricordala la funzione dei 20 posti letto dell’Ospedale di Comunità, punto di integrazione tra salute del territorio e ospedale con particolare attenzione alla riabilitazione e a prevalente gestione infermieristica, rivolta al cittadino fragile non ancora idoneo a ritornare in famiglia, come di norma avviene dopo un ricovero ospedaliero.
Franco Miola ha poi sottolineato il ruolo dei volontari, che con il trasporto dei pazienti verso le strutture sanitarie del territorio, offrono un servizio indispensabile.

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Riceviamo e pubblichiamo


Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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