Tracce di Metamorfosi: iscrizioni aperte per il laboratorio rivolto agli over60 del 15, 16 e 17 aprile
Tempo di lettura: 2 minuti
da: Ferrara Off
Laboratorio di consapevolezza del corpo e di creazione artistica.
A cura del pittore e danzatore Stefano Babboni.
‘Le età della vita’, la residenza del pittore e danzatore Stefano Babboni, presso lo spazio bianco di Ferrara Off, sta volgendo al termine e, in attesa della esposizione finale, dopo i laboratori creativi dedicati agli adulti e ai ragazzi under 20, ora è la volta degli over 60.
Il laboratorio dal titolo ‘Tracce di Metamorfosi’ cercherà di sviluppare temi legati al movimento, alla consapevolezza del proprio corpo e alla creazione artistica. Nei tre giorni si lavorerà mediante esercizi di respirazione e di percezione dello spazio; ci si soffermerà su temi quali memoria, vista, staticità e trasformazione, per poi passare alla creazione artistica attraverso la preparazione delle tele e l’uso dei materiali base. Vernice, colla, gesso, fusaggine per imprimere tracce fisiche che, come radiografie dell’anima, rivelano emozioni. Il risultato del laboratorio sarà poi in esposizione sabato 23 aprile, a partire dalle ore 18, presso Ferrara Off.
Il laboratorio per gli adulti sopra i 60 anni si terrà nei giorni 15, 16 e 17 aprile, venerdì e sabato dalle 16.30 alle 19.30, domenica dalle 10 alle 13. Costo: 50 euro, oltre 10 euro di tessera associativa.
Prosegue l’iniziativa ‘un mese di porte aperte al processo creativo’ per cui è possibile visitare, fino al 23 aprile, il lavoro e l’opera di Stefano Babboni, nella sala bianca, ogni mercoledì e giovedì dalle ore 14 alle 19. Fino a fine mese invece, presso la sala teatrale, è possibile assistere alle prove aperte degli spettacoli di fine corso, a cura di Caterina Tavolini e Roberta Pazi.
Info e prenotazioni: +39.333.6282360 – info@ferraraoff.it – www.ferraraoff.it
Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Cari lettori,
dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .
Tanto che qualcuno si è chiesto se i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.
Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
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