Il Gruppo Duetorrihotels vince il premio “The World Luxury Awards 2015”
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da: Ufficio Stampa Omnia Relations
Ne fanno parte strutture storiche nel cuore di città d’arte e cultura italiane: il Grand Hotel Majestic di Bologna, unico 5 stelle Lusso di tutta l’Emilia-Romagna, il Due Torri Hotel di Verona, 5 stelle che ospitò anche Mozart e Goethe, l’Hotel Bernini Palace di Firenze, che fu la Buvette del Parlamento durante gli anni di Firenze Capitale, e il Bristol Palace di Genova, 4 stelle Luxury Collection, dove persino Alfred Hitchcock trovò ispirazione. Il valore aggiunto del gruppo Duetorrihotels, attivo dal 2010, è il made in Italy trasportato nell’universo dell’hotellerie: quel “fatto in Italia” che, da patrimonio materiale – di eleganti edifici di grande valore storico-artistico – diventa patrimonio immateriale fatto di cordialità, accoglienza, massima attenzione al dettaglio, qualità senza compromessi e, non da ultimo, umanità.
Milano, 2 novembre 2015_Estrema attenzione alle necessità e ai desideri di ogni cliente e una spiccata vocazione internazionale. Questi i principali asset che hanno consentito al Gruppo Duetorrihotels di conquistare il World Luxury Hotel Awards 2015, l’ambito riconoscimento internazionale volto a identificare e premiare i caratteri di eccellenza del servizio e cura del cliente per il settore dell’hotellerie.
«Senza dubbio un importante traguardo – ha commentato Franco Vanetti, direttore generale Duetorrihotels –, soprattutto perché si tratta di un premio di gruppo, di cui tutti i nostri hotel sono protagonisti e che tutti hanno contribuito a raggiungere, con un puntuale e preziosissimo lavoro di squadra».
World Luxury Hotel Awards 2015 nasce con l’obiettivo di celebrare gli elevati standard qualitativi e innescare un meccanismo virtuoso di competitività. Per questo il riconoscimento viene assegnato direttamente dagli ospiti stessi che sono chiamati a valutare l’hotel.
Il premio è una significativa conferma del percorso portato avanti dal Gruppo che dal 2010 si sta affermando come una realtà di riferimento nel panorama dell’hotellerie italiana, oggi riconosciuta anche a livello internazionale.
Obiettivo del gruppo quello di offrire un’esperienza di vacanza e accoglienza all’insegna dello stile italiano. Anche per questo, per conservare al meglio la propria storia – che è anche storia e patrimonio comune al turista, alle città e dei suoi abitanti – il Gruppo Duetorrihotels ha portato e sta portando avanti importanti processi di recupero e ristrutturazione.
Grand Hotel Majestic “già Baglioni”, *****L, Bologna
(The Leading Hotels of the World, Locali Storici d’Italia)
Due Torri Hotel, *****, Verona (The Leading Hotels of the World)
Hotel Bernini Palace, *****, Firenze (Les Clefs d’Or Concierge Service)
Hotel Bristol Palace, **** (Luxury collection)
www.duetorrihotels.com
Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Cari lettori,
dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .
Tanto che qualcuno si è chiesto se i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.
Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle élite, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
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