A novembre 2015 c’è la 9a Sagra del TARTUFO BIANCO a Sant’Agostino (FE), con menu di qualità ed escursioni nel Bosco della Panfilia
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da: organizzatori
Nei primi 3 weekend di novembre 2015 c’è la 9a Sagra del Tuber Magnatum Pico del Bosco della Panfilia di Sant’Agostino (FE), con menu di qualità ed escursioni nel Bosco della Panfilia.
È il più prezioso e il Bosco della Panfilia ne è ricco. Il suo profumo intenso e delicato inebria l’olfatto e preannuncia piatti da ambiziosi buongustai. Ricercato speciale dagli chef di tutto il mondo, il Tuber magnatum pico, più noto come tartufo bianco è il re della tavola nei primi 3 weekend di novembre 2015, quando si spandono gli aromi della 9a Sagra del Tartufo Bianco di Sant’Agostino (FE). Dal 6 all’8, dal 13 al 15 e dal 20 al 22 novembre, mentre la natura si diverte a colorare di sfumature rosse ed arancioni alberi e boschi, l’oratorio Don Isidoro Ghedini si trasforma in uno spazio in cui le ricette a base del tartufo più pregiato rendono unici i Tortellini fatti a mano, le Crespelle, le Lasagne, la faraona, la Parmigiana e le tante specialità preparate dalle cuoche e dai cuochi dell’Associazione Amici del Territorio della Comunità di Sant’Agostino. Chi vuole abbinare la buona cucina con un’esperienza a contatto con la natura, può partecipare alle escursioni guidate nel vicino Bosco della Panfilia, dove sotto la farnia, il frassino, il pioppo bianco, l’olmo e l’acero campestre cresce il delizioso fungo. I tour guidati vengono organizzati per gli ospiti della sagra, in collaborazione con la Trattoria La Rosa, e vedono come guide speciali i tartufai locali, esperti conoscitori del bosco e del tartufo bianco di qualità.
Assaporando le ricette a base di Tuber magnatum pico si contribuisce alla ricostruzione dal terremoto del 2012.
Il ristorante della sagra apre alle 19.00 di venerdì, sabato e domenica e la domenica anche a pranzo, a partire dalle 12.00. Per prenotazioni: 339.6812551.
Per scaricare immagini in alta definizione:
http://www.ellastudio.it/it/comunicato-stampa/6780/a-buon-intenditore-il-tartufo-bianco
Per informazioni: Sagra del Tartufo di Sant’Agostino
Associazione Amici del Territorio della Comunità di Sant’Agostino – Viale Europa, 37
Sant’Agostino (FE)
Tel: 0532 845271
Email: infosagratartufo@gmail.com
Sito Web: www.sagratartufo.it
Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Cari lettori,
dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .
Tanto che qualcuno si è chiesto se i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.
Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle élite, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
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