Da: Ufficio Stampa Regione Emilia-Romagna
29.09,2020
Effettuati anche 2.905 test sierologici. L’età media dei nuovi casi è di 38,2 anni. Al momento del tampone, 51 le persone già in isolamento. 4.710 casi attivi (+25). Scendono a 14 (-1) i ricoveri in terapia intensiva. Due nuovi decessi. Le infografiche aggiornate sull’andamento dei dati in Emilia-Romagna
Bologna – Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna sono stati registrati 35.210 casi di positività, 97 in più rispetto a ieri, di cui 42 asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali.
Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: sul totale dei nuovi casi, 51 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 52 sono stati individuati nell’ambito di focolai già noti.
Sono 14 i nuovi contagi collegati a rientri dall’estero, per i quali la Regione ha previsto due tamponi naso-faringei durante l’isolamento fiduciario se in arrivo da Paesi extra Schengen e un tampone se di rientro da Grecia, Spagna, Croazia, Malta e regioni della Francia. Il numero di casi di rientro da altre regioni è 3.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 38 anni.
Sui 42 asintomatici, 26 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 13 attraverso i test per categorie a rischio introdotti dalla Regione, 3 con gli screening pre-ricovero.
Per quanto riguarda la situazione nel territorio, il maggior numero di casi si registra nelle province di Bologna (21), Modena (14) e Reggio Emilia (12).
A Bologna e provincia sono 21 i nuovi positivi: 3 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 1 ha effettuato il tampone al rientro dall’estero (Marocco), 1 da un’altra regione (Sardegna), 16 hanno effettuato il tampone in presenza di sintomi, 14 dei quali nell’ambito di focolai già noti.
In provincia di Modena, su 14 nuovi positivi, 1 è stato individuato al rientro dall’estero (Marocco), 1 al ritorno da un’altra regione (Sardegna), 2 sono contatti di casi noti, 2 sono stati individuati tramite gli screening sulle categorie professionali a rischio, 1 è stato diagnosticato grazie allo screening pre-ricovero, 1 è risultato positivo allo screening prima di partire per il Marocco, 6 sono classificati come casi sporadici.
In provincia di Reggio Emilia, su 12 nuovi casi positivi, 10 sono stati individuati all’interno di focolai già noti, di cui 7 in ambito familiare, 2 sono stati classificati come sporadici.
Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Infografiche e analisi sull’andamento dei dati in Emilia-Romagna sono consultabili on line attraverso il report periodico sull’andamento del contagio: https://bit.ly/3jdMaaT
I tamponi effettuati sono 10.580, per un totale di 1.166.500. A questi si aggiungono anche 2.905test sierologici.
I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 4.710 (+25 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 4.492 (+23 rispetto a ieri), il 95% dei casi attivi. I pazienti in terapia intensiva sono 14 (-1 rispetto a ieri), quelli ricoverati negli altri reparti Covid sono 204 (+3 rispetto a ieri).
Le persone complessivamente guarite hanno raggiunto quota 26.016 (+70 rispetto a ieri): 8 “clinicamente guarite” (stabili rispetto a ieri), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 26.008 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Si registrano purtroppo due decessi nel territorio emiliano-romagnolo: un uomo di 65 anni della provincia di Bologna e una donna di 78 anni della provincia di Parma.
Questi i casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 5.039 a Piacenza (+5, di cui 3 sintomatici), 4.297 a Parma (+9, di cui 3 sintomatici), 5.795 a Reggio Emilia (+12, di cui 5 sintomatici), 4.904 a Modena (+14, di cui 9 sintomatici), 6.278 a Bologna (+21, di cui 17 sintomatici), 582 a Imola (invariato), 1.449 a Ferrara (+7, nessun sintomatico), 1.799 a Ravenna (+7, di cui 4 sintomatici), 1.361 a Forlì (+6, di cui 3 sintomatici), 1.123 a Cesena (+9, di cui 6 sintomatici), 2.583 a Rimini (+7, di cui 5 sintomatici).
Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Cari lettori,
dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .
Tanto che qualcuno si è chiesto se i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.
Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
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Francesco Monini
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