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Da: Ufficio Stampa Comune di Bondeno

Fabio Bergamini e Marco Vincenzi: “Avanti con la progettazione che consentirà ai cittadini di portare, in via eccezionale, l’indifferenziata e l’organico nei centri raccolti di Clara, a Bondeno e Scortichino”.

Si partirà con i primi mesi dell’anno. A Scortichino, per la cui stazione ecologica è già stata definita la progettazione, ma la stessa strada sarà seguita anche dal centro via Rossaro a Bondeno, il cui progetto è stato già approvato lo scorso 21 novembre. E’ stato, dunque, approvato dalla Giunta il testo della progettazione “in linea tecnica” riguardante la possibilità di conferire i rifiuti indifferenziati e organici nei due punti raccolta di Clara Spa. Si partirà tra non molto in entrambe le realtà, che costituiranno un banco di prova per testare il nuovo servizio e per il quale l’azienda gestrice della raccolta dei rifiuti ha già presentato la sua progettazione. «L’obiettivo è quello di dotare le due stazioni di raccolta della possibilità di conferire i rifiuti indifferenziati e l’organico, nei due siti, che saranno accessibili 24 ore al giorno. Al fine di facilitare il lavoro di differenziazione e smaltimento da parte delle famiglie. Anche in virtù del passaggio del servizio di raccolta porta a porta da settimanale a quindicinale», dicono il sindaco Fabio Bergamini e l’assessore all’ambiente, Marco Vincenzi. I costi stimati dell’operazione, che intende dotare del servizio i due punti raccolta di via Rossaro e via Piretta Rovere (a Scortichino) sono previsti in 32mila euro più Iva per il centro raccolta di Bondeno e 17mila e 700 euro per via Piretta Rovere. I costi di realizzazione che sono stati quantificati da Clara Spa, nell’ambito della pianificazione economico-finanziaria. Nella progettazione si è scelta via Piretta Rovere, rispetto ad altre aree inizialmente pensate a tale scopo. Il costo annuo stimato per il funzionamento dei due servizi “aggiuntivi”, rispetto al normale conferimento di plastica, carta e cartone e così via (che sono i materiali già oggi conferibili in termini di “differenziata”) saranno di 23mila e 700 euro oltre ad Iva. Per ciascuno dei prossimi cinque anni, a partire dal 2020, il costo dei servizi verrà coperto con il Piano finanziario Tari attraverso le entrate della tariffa per il Comune. «La realizzazione delle stazioni di conferimento – precisa l’assessore Marco Vincenzi – è effettuata a cura e spese del gestore del servizio, che sarà anche responsabile della manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto». Sul rischio di nuovi accumuli di materiali in modalità e quantità non conformi, Marco Vincenzi precisa: «Le aree saranno aperte ed accessibili 24 ore al giorno, ma si potrà accedere con tesserina magnetica. Inoltre, è prevista la videosorveglianza dell’area stessa, per evitare il ripetersi di fenomeni che abbiamo già verificato in passato in via Rossaro, con camioncini e auto che scaricavano qualsiasi cosa, anche da fuori provincia». Clara Spa comunicherà al Comune di Bondeno la data di inizio dei lavori e il nominativo della ditta individuata per la realizzazione delle opere.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Cari lettori,

dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .

Tanto che qualcuno si è chiesto se  i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.

Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di  50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle élite, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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