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Da: Tresigallo la città metafisica

Il 3 Dicembre 2018 presso il Dipartimento di Archeologia dell’Universita’ di Cambridge si terrà il workshop “Heritage in the making: gestire la cultura materiale del Fascismo e Nazismo“. Il workshop nasce dal progetto di Dottorato di Flaminia Bartolini sul Patrimonio Dissonante nell’Italia Contemporanea e sarà ospitato presso il Cambridge Heritage Research Centre, e finanziato dal Dipartimento di Archeologia e dal nuovo hub di ricerca DAAD for German Studies.

Come emerge dal lavoro di Bartolini: “Negli ultimi dieci anni, gli studi del patrimonio hanno evidenziato il ruolo della dittatura in diverse realtà storiche e sociali. L’Italia fascista e la Germania nazista, e in generale i regimi militari del XX secolo, sono stati cruciali nella creazione di un consenso attraverso la reinterpretazione propagandistica del passato […]. Caduti i regimi, le eredità materiali prodotte dalle dittature furono oggetto di distruzione, di reinterpretazione e di lavoro di memoria. Così, il patrimonio segnato dai regimi dittatoriali non solo ha pagato le conseguenze della a seguito dei cambiamenti di regime, ma continua ad infiammare il dibattito pubblico contemporaneo.”

Questo workshop è il secondo di una serie sul Patrimonio e le Dittature organizzati da Flaminia Bartolini e riunirà un gruppo di esperti del patrimonio internazionale e professionisti provenienti da Germania e Italia, per esplorare le complessità di trattare il patrimonio del Fascismo e del Socialismo nazionale. L’ obiettivo è quello di esaminare le mutevoli condizioni dell’assimilazione del patrimonio dei regimi dittatoriali, e il loro destino della seconda guerra mondiale fino ai giorni nostri.

All’interno del team italiano, anche Tresigallo è stato invitato a partecipare al convegno in quanto fervido testimone e particolare esempio di cultura materiale dell’epoca soggetta al tema del workshop. Alla chiamata hanno risposto immediatamente le associazioni del territorio da sempre impegnate nella riqualificazione culturale e turistica del paese. L’Associazione Torri di Marmo e l’Associazione Edmondo Rossoni, tramite il benestare dell’Amministrazione Comunale, saranno rappresentate rispettivamente dal Prof. Giuseppe Muroni e dall’Arch. Davide Brugnatti.

I canali social della Città Metafisica fungeranno da cassa di risonanza per l’evento.

Il workshop verrà presieduto da Flaminia Bartolini, con un’ introduzione sulla questione dei monumenti Fascisti in Italia e la Roma Mussoliniana.

Per la parte italiana parteciperanno al workshop: Patrick Leech per il Progetto ATRIUM, Andrea Di Michele per il caso di Bolzano, Marcello Flores per il Progetto Predappio, Davide Brugnatti e Giuseppe Muroni per Tresigallo, Mareno Settimo per Torviscosa, Francesca Schintu per la Fondazione Fossoli.

Per i casi studio sul Nazismo parteciperanno, Gilly Carr per le Channel Islands, Alexander Smidth per Norimberga, Felix Hafner per Braunau am Inn, Dagmar Zadrazilova per Berlino.

Infine, i lavori del workshop verranno pubblicati all’interno della serie “Conversations” del McDonald Institute presso l’Universita’ di Cambridge.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Cari lettori,

dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .

Tanto che qualcuno si è chiesto se  i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.

Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di  50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle élite, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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