Iscrizioni aperte per il progetto teatrale E la nave va… di Fiumana a Wunderkammer
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Da: Consorzio “Wunderkammer”
Wunderkammer torna ad aprire le porte al magico ed entusiasmante mondo del teatrocon‘E la nave va…’, il laboratorio teatrale ideato e organizzatodall’Associazione culturale Fiumana in collaborazione con Circiper la stagione invernale in via Darsena 57 a Ferrara. Il percorso laboratoriale è suddiviso in due gruppi. Il primo si tiene ogni martedì pomeriggio (dalle ore 16.45 alle 18.15) in una serie di appuntamenti già avviati da ottobre, ma ai quali è ancora possibile fare la lezione prova ed successivamente iscriversi, per bambini da 7 agli 11 anni. Da giovedì 10 gennaio, invece, dalle 17 alle 18.30, arriva a Palazzo Savonuzzi il secondo progetto di E la nave va… coinvolgendo ragazzi dai 10 ai 14 anni.
Il doppio laboratorio di E la nave va… intende lavorare con i bambini dai 7 anni fino ai giovani in età preadolescenziale con giochi e improvvisazioni teatrali. L’intento è riuscire a dare vita a personaggi che abitino storie, costruire relazioni fra i personaggi attraverso il dialogo, il gesto e l’ascolto, imparare le regole dello stare in scena, collaborare insieme a inventare i propri scenari, per creare una poetica corale attraverso i racconti dei corpi, degli sguardi e delle voci.
Possibilità di una lezione di prova gratuita.
Info e iscrizioni: 328.2161442,antonella@fiumana.org,info@fiumana.org.
Il laboratorio teatrale E la nave va… è nato nel 2006, anno in cui giovani volontari dai 7 ai 20anni, che prestavano servizio aEstate Bambini, parteciparono a una tre giorni ospiti dell’amministrazione comunale di Migliarino, paese che raggiunsero con il battello Nena. Da quell’anno in poi il percorso di laboratorio teatrale e la creazione di spettacoli quali ‘La pista dei sogni’, ‘La vendita all’incanto’, ‘Hostaria dellasuerte’ e ‘Hostaria del cuore matto’ hanno distinto la partecipazione dei giovani volontari a Estate Bambini, rendendo protagonista sempre il percorso di ciascuno. Anche ‘E la nave va…’ è diventato uno spettacolo, realizzato dai ragazzi e dai bambini volontari della Banda PelleOssa e Junior e presentato a Estate Bambini nell’edizione 2017-18. La regia è di Patrizia Ninu e Antonella Antonellini, ed è frutto del laboratorio teatrale nato dalla collaborazione fra Associazione Fiumana e Circi.
Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Cari lettori,
dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .
Tanto che qualcuno si è chiesto se i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.
Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle élite, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
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Francesco Monini
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