Skip to main content

Più facile e più veloce la gestione degli approvvigionamenti tra Pubblica Amministrazione e imprese con la documentazione in formato elettronico. Il progetto coinvolge, oltre alla Regione, tutte le Aziende Sanitarie dell’Emilia-Romagna, ma anche Comuni, Enti Locali, Scuole e Università dell’Emilia-Romagna. Sono già oltre 280 mila gli ordini trasmessi con questa modalità, 700mila i documenti di trasporto ricevuti e 2,4 milioni le fatture elettroniche gestite attraverso NoTI-ER. Per ogni ciclo completo di acquisto il risparmio generato è tra i 25 e i 65 euro

Bologna – Un progetto per semplificare e automatizzare la gestione degli acquisti tra pubblica amministrazione e imprese fornitrici, grazie alla trasmissione e alla conservazione esclusivamente in modalità elettronica di ordini, documenti di trasporto e fatture. E’ il progetto di dematerializzazione degli acquisti PP-ER, Procurement Paperless Emilia-Romagna, messo in campo da Intercent-ER, l’agenzia regionale per lo sviluppo dei mercati telematici, che si è aggiudicato il Premio “Agenda Digitale 2017”, ricevendo un ulteriore riconoscimento come esperienza significativa di innovazione nella Pubblica Amministrazione. Il Premio, giunto alla sua terza edizione, è promosso dall’Osservatorio Agenda Digitale della School of Management del Politecnico di Milano e ha l’obiettivo di dare visibilità alle P.A. italiane che si sono distinte in materia di digitalizzazione. Quest’anno sono stati oltre 100 i progetti candidati.

Il progetto
PP-ER, Procurement Paperless Emilia-Romagna dà il vantaggio alla pubblica amministrazione di conoscere in anticipo le merci in consegna, facilitando le fasi di carico a magazzino, oltre che di tracciare i dati dei beni e servizi effettivamente consegnati, migliorando i controlli e accelerando i tempi di gestione di fatture e pagamenti, oltre che renderli più trasparenti. Alle imprese consente di evadere gli ordini con più rapidità e precisione, grazie alla loro acquisizione automatica e di generare automaticamente i documenti di trasporto e le fatture, risparmiando tempo nelle attività di inserimento dati e riducendo gli errori. Senza dimenticare che la completa gestione dematerializzata non rende più necessaria la conservazione fisica dei documenti cartacei, con un grande risparmio di carta. PP-ER rende possibile poi una migliore pianificazione delle procedure: tutti i documenti del ciclo degli acquisti confluiscono infatti in un’unica base dati, permettendo l’indagine dei consumi, una migliore analisi dei fabbisogni e il monitoraggio della spesa.
Sono già oltre 280mila gli ordini trasmessi con questa modalità in Emilia-Romagna, 700mila i documenti di trasporto ricevuti e 2,4 milioni le fatture elettroniche gestite attraverso NoTI-ER. Per ogni ciclo completo di acquisto il risparmio generato è tra i 25 e i 65 euro.
“Grazie a questa esperienza Intercent-ER fornisce oggi supporto operativo all’Agenzia per l’Italia Digitale- sottolinea l’assessore regionale alla Salute Sergio Venturi, al cui assessorato fa riferimento Intercent ER. Il progetto potrà essere esteso a tutta la pubblica amministrazione nazionale, coinvolgendo potenzialmente tutti i fornitori. Uno strumento innovativo che siamo orgogliosi di poter mettere a disposizione del Paese”.
Il progetto era stato selezionato come finalista per la categoria “Agende digitali regionali” ed è stato decretato vincitore da una giuria qualificata che lo ha valutato, insieme alle altre due iniziative ammesse alla finale, durante il convegno “In corsa per l’Italia digitale”, che si è svolto il 5 dicembre scorso. Per ogni progetto il tempo disponibile è stato di 5 minuti complessivi per la presentazione e la discussione con la Commissione giudicatrice, che ha poi votato in diretta.

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it