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Da Organizzatori

Varcherete una porta magica e vi ritroverete in un paese da favola. Perderete le coordinate geografiche e il navigatore non vi servirà più. Dovrete usare bussola e mappa perchè le vie saranno fatate. E’ a Poggio Renatico (Ferrara) che il 16 settembre vivrete la vostra favola. Entrerete nella fantasia partecipando alla “Caccia al FantasmaNightFantasy”, un appuntamento dove ritroverete le favole dell’infanzia, i film fantasy che vi hanno fatto sognare, dove voi e i vostri bambini parlerete con maghi, fate, hobbit, draghi, donzelle, principesse e cavalieri. La Caccia al Fantasma il più grande gioco spettacolo italiano, varca le frontiere della suggestione e mette in campo attori, figuranti e trasforma l’intero paese in un racconto dai mille racconti. Il gioco consiste nel seguire una mappa e cercare i personaggi negli antri, nelle vie del paese, nei parchi, nei giardini, sui balconi…scovarli e ascoltarli…vi daranno le informazioni che vi serviranno per indovinarli e vincere tantissimi premi. Vince chi indovina più personaggi Fantasy ( o il nome del personaggio oppure il titolo dell’opera), nel minor tempo possibile. Il gioco inizia alle ore 21.00 e termina alle 23.00. In caso di leggere maltempo la manifestazione si svolgerà comunque. Giornata di recupero: sabato 23 settembre. Tantissimi i premi: buoni vacanza, ingressi a parchi tematici, buoni acquisto. I gruppi possono iscriversi e partecipare al gioco gratuitamente tramite una scheda di iscrizione distribuita presso i negozi del centro di Poggio Renatico oppure molto semplicemente on line https://www.piuweb.net/eventi/caccia-al-fantasma-the-original/

A Poggio Renatico entra una grossa novità. I vincitori andranno a vivere l’avventura del PARCO AVVENTURA “TRITON PARK”

Il PARCO AVVENTURA “TRITON PARK” è in località Monghidoro a soli 45 km da Bologna. Deve il suo nome ai curiosi piccoli anfibi crestati che popolano il piccolo laghetto ai bordi dell’area pic nic del Parco Acrobatico. Oasi di natura e tranquillità, il Parco Avventura è interamente immerso nell’ecosistema della foresta di Monte Oggioli a 1.000 metri sopra il livello del mare. Vi sono 7 percorsi praticabili, 5 per Adulti e Ragazzi e 2 per Bambini, con diversi gradi di difficoltà. In totale sicurezza e nel pieno rispetto della natura. I partecipanti verranno preparati dalle professionali guide del Parco, tutti verranno dotati dell’attrezzatura di sicurezza e avviati su i percorsi d’avventura. Durante le 2 h di esplorazioni in altezza, in mezzo agli alberi, i ragazzi e le ragazze potranno sperimentarsi e camminare su passerelle oscillanti, inoltrarsi su tronchi sospesi, attraversare ponti tibetani e infine librarsi in velocità con la carrucola della tirolese, che permette di tornare con i piedi a terra… Pedagogicamente parlando è un’esperienza molto forte per tutto il gruppo. L’importanza di rispettare le regole viene subito introiettata, essendo il rispetto degli obblighi in questo caso dettato direttamente dalla Natura stessa. L’esplorazione, le emozioni, un po’ di sana paura, il riuscire a superare le difficoltà “insieme”, sono tutti elementi che, che si voglia o meno, offrono al gruppo attraverso la loro condivisone, un rapido e forte rafforzamento dei legami interpersonali. In questa esperienza, la fiducia reciproca e l’autostima ne escono sicuramente rinforzati. Quando è possibile, consigliamo all’insegnante di “far parte del gruppo” sugli alberi.La manifestazione è un format registrato ideato dal regista Lorenzo Guandalini ed è organizzato da AT PRO LOCO POGGIO RENATICO con il Patrocinio del Comune di Poggio Renatico (fe). Informazioni su Iscrizioni – Orari – Punto di ristoro e pernottamenti al n. 3476467094
Nell’ Immagine di Copertina: Valeria Loberti del Blashyrkh Tattoostudio

Sui Social:

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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