Da: Organizzatori
Divagazioni su Ludovico Ariosto e la pittura ferrarese del ‘500
Ciclo di incontri con l’Autore
In occasione delle celebrazioni per i 500 anni dalla prima pubblicazione dell’Orlando Furioso, la Pinacoteca Nazionale di Ferrara – che si avvia, il prossimo 29 ottobre, a riaprire le sale dedicate alla pittura ferrarese del Cinquecento – partecipa attivamente al programma che la città di Ferrara dedica a questa ricorrenza.
Oltre agli eventi realizzati in collaborazione con altre istituzioni culturali della città e al ricco programma della didattica, prende avvio il prossimo 21 ottobre un ciclo di tre incontri con autori che presenteranno cataloghi e saggi scritti da loro e dedicati al tema dei molteplici rapporti tra Ludovico Ariosto, il suo immaginario visivo e la pittura ferrarese del Cinquecento.
Gli incontri intendono fare luce su temi di carattere generale legati all’Opera del grande scrittore, come la sua fortuna visiva e l’impatto della sua opera poetica sulle arti figurative – il primo degli appuntamenti con Vincenzo Farinella e Marialucia Menegatti è dedicato alla presentazione del catalogo della mostra in corso presso Villa d’Este a Tivoli (15 giugno – 30 ottobre 2016) dal titolo ‘I voli dell’Ariosto. L’Orlando Furioso e le arti’ – ma non mancheranno aspetti più curiosi come la controversa questione – affrontata nel saggio di Marco Paoli dal titolo ‘Lo specchio del Rinascimento. Novità su Tiziano e Dosso che ritraggono Ariosto’ – dell’iconografia dell’Ariosto, basata su pochi ritratti certi e alterata nel corso dei secoli dall’attribuzione della supposta fisionomia del poeta a ritratti che in realtà non lo raffigurano.
Infine – e sarà argomento dell’ultimo incontro – si parlerà della pittura del Cinquecento a Bologna e Ferrara, partendo dal volume a essi dedicato nella serie degli autorevoli cataloghi dalla National Gallery di Londra, che conserva la più importante collezione fuori dell’Italia di questi autori.
A parlarne saranno gli autori stessi del catalogo, Nicholas Penny, già Direttore della National Gallery e la studiosa Giorgia Mancini.
Gli incontri, a cura di Marcello Toffanello, responsabile della Pinacoteca Nazionale, si svolgeranno alle ore 17.00 nel salone d’Onore della Pinacoteca, secondo il seguente calendario:
venerdì 21 ottobre, ore 17.00
I voli dell’Ariosto. L’Orlando Furioso e le arti, catalogo della mostra in corso a Villa d’Este a Tivoli (Officina Libraria, Milano, 2016), con Vincenzo Farinella e Marialucia Menegatti;
giovedì 10 novembre, ore 17.00
Lo specchio del Rinascimento. Novità su Tiziano e Dosso che ritraggono Ariosto, saggio di Marco Paoli (Pacini Fazzi Editore, Lucca, 2015) con Marco Paoli;
venerdì 16 dicembre, ore 17.00
National Gallery Catalogues. Sixteenth Century Italian Paintings. Volume III: Ferrara and Bologna (National Gallery, London, 2016) con Nicholas Penny e Giorgia Mancini.
Gli incontri sono a ingresso gratuito sino ad esaurimento dei posti disponibili.
Per informazioni: 0532 205844
Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Cari lettori,
dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .
Tanto che qualcuno si è chiesto se i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.
Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle élite, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
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Francesco Monini
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