Sagra dell’Anguilla 2016: mercoledì 5 ottobre a passeggio con la fata Alcina
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Da: Organizzatori
A passeggio con fata Alcina fra strade e piazze di Comacchio
Fino a domenica 9 si votano gli allestimenti a tema dedicati alla ‘regina delle valli’
Nuova apparizione per Alcina, una delle tre fate sorelle dell’Orlando Furioso, che mercoledì 5 ottobre accompagnerà comacchiesi e turisti in un suggestivo tour notturno fra ponti, strade e piazze per ‘raccontare’ la “città ch’ in mezzo alle piscose paludi del Po” e non solo. L’appuntamento è per le 20,30 di fronte all’Antica Pescheria, dov’è fissato il ritrovo per il secondo ed ultimo dei “mercoledì ‘furiosi’ a Trepponti”, le passeggiate guidate e gratuite calendarizzate nell’ambito della Sagra dell’Anguilla 2016 per celebrare i 500 anni dalla pubblicazione dell’Orlando Furioso, il poema cavalleresco di Ludovico Ariosto. E per chi, prima della visita guidata (a partecipazione assolutamente gratuita – info 346 3178104) vuol concedersi un gustoso sfizio, la Trattoria del Borgo in via Muratori, a pochi passi da Trepponti, propone dalle 20 una ‘apericena’ veloce (degustazione di marinati comacchiesi con polenta, polpettine di pesce, accompagnati da cocktail aperitivo o vino ‘Rosa delle Sabbie’) da euro 10 a persona – prenotazione consigliata tel. 0533 314563. Sempre nell’ambito della XVIII edizione della grande kermesse dedicata alla ‘regina delle valli’, fino a domenica 9 ottobre, i visitatori della Sagra sono invitati ad ‘eleggere’ i migliori allestimenti a tema proposti nei negozi, bar e ristoranti del centro storico attraverso le cartoline in distribuzione fra lo Stand Gastronomico, l’Ufficio Informazioni Turistiche di via Agatopisto e gli InfoPoint Sagra di largo Pallotta, Antica Pescheria e Manifattura dei Marinati. All’iniziativa – organizzata in collaborazione con Ascom, Cna (nella foto: la consegna del riconoscimento 2015 alla macelleria Luciani) Confartigianato e Confesercenti, hanno aderito diciassette attività: Bar Pasticceria Duomo e Gari Shop (piazza XX settembre); Cartoleria Mari; Robe di Kappa; Macelleria Franco Luciani ed Ottica Erredue 1 e 2 (piazzetta Ugo Bassi); Crescere con Stile; Centro del Colore e Cartolibreria Spadoni (via Zappata); Frutta e Verdura Bettin e Gf Market (via Sambertolo); Eliorapid (via Mons. Menegazzi); Bar Etrusca e Soft Hair by Silvia (via Mazzini) e Salumeria Trepponti (via E. Fogli).
News e programma completo degli eventi in programma – insieme a proposte di soggiorno e info dedicate – consultando il sito www.sagradellanguilla.it
COMUNE DI COMACCHIO
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Cari lettori,
dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .
Tanto che qualcuno si è chiesto se i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.
Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle élite, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
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Francesco Monini
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