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da: Roberto Guerra

“Al terremoto nostro unico alleato!” Marinetti! Siamo durissimi, ma visto l’andazzo locale, si raccoglie quel che si semina…. gli spiriti liberi sono felici per conto proprio, poi il popolo scelga il bastone che vuole, legittimo, ma poi dal 26 maggio qualsiasi lamento sia bannato per 5 anni! Si al Tagliani bis significa solo la morte di Ferrara. Nessun piano di sviluppo serio o di ottimizzazione del poco eccellente. Il sistema operativo resta lo stesso, non basato sulla comunità della conoscenza e della meritocrazia fondamentali nell’era di Internet e di Google Glass anche in periferia. Il PD equivale come soluzione ai problemi di Ferrara, redditi medi più bassi in Regione, Cenerentola dell’Economia, arte e turismo che non decollano, sanità leggi Cona in implosione, piani antisismici inesistenti o nebulosi ecc. ecc.. incluso primati nazionali degli anziani e dei suicidi e regionale della disoccupazione, all’Uomo di Neandhertal. Faranno un grande evento con il Prof. Barbujani (sia ben chiaro una eccellenza, lui si, mondiale!). Chi vota ancora PD e Tagliani dona il futuro della città al solito clan che fa quel che gli pare da 20 anni almeno! Finanzia mentalmente e economicamente con le tasse la famiglia PD neandarheliana! La città destinata al degrado: sempre meno giovani, tra breve anche universitari opteranno per altre sedi, visti certi vescovi e parecchi ferraresi che amano la quiete dei camposanti… poi si sveglieranno tra gli schiamazzi non di giovani in body e minishorts e qualche Ceres in mano, ma tra accenti sublimi nordafricani, arabi e rumeni, pronti a occupare il futuro deserto del centro storico, sempre più svuotato di giovani, hotels e commercianti…. In questa campagna elettorale il PD ha concentrato mesi e mesi di eventi con sempre Tagliani in prima fila, violando la lealtà se non la legge elettorale, nel silenzio imbarazzante di tutti i media locali… che fanno scoop su battute nei comizi (o non le battute anche, se mancano…) dell’opposizione, una sola, M5Stelle, nessun altro credibile. Persino Vendola ha detto Si a Tagliani (primo sposalizio virtuale a Ferrara…?), compresa certa Intellighenzia rossa locale web analfabeta o bianca pro Vescovo, a dir poco ipocrita, negazionista locale, mandarina peggio di Emilio Fede con Berlusconi! Idem i 10000 artisti di Ferrara città d’arte , tutti ovattati nei loro orti per le briciole dei Neoestensi PD! Ma qualcuno a Ferrara deve salvare almeno la memoria della Libertà e del Futuro. Come futurista ferrarese! mi vergogno di questa città antidemocratica e in fase terminale nell’indiferenza (COME DIREBBE GRAMSCI!) e la collusione generale. Siamo convinti che altri ferraresi liberi e fuori dalle caste locali la pensano nello stesso modo. Dal 26 maggio chi non la pensa così e che vota Tagliani e questo PD locale falso renziano persino, abbia la dignità di non lamentarsi più. “Al terremoto nostro unico alleato”! Marinetti… quel che si merita la Casta PD Ferrara.(E LO DICIAMO DA ROMA, felici e artisticamente gratificati, non da qualche Pizzino Arci esperti!).

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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