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Da Libera Ferrara

Questo 21 marzo Libera ha un motivo in più per riempire con orgoglio le strade e le piazze di tutta Italia. Da Locri, città scelta per il corteo nazionale, a Rimini, dove si terrà la manifestazione regionale, tutti i volontari del coordinamento di associazioni fondato da don Luigi Ciotti nel 1995 ricorderanno le vittime di tutte le mafie, ma festeggeranno anche il riconoscimento da parte della Repubblica della giornata del 21 marzo come “Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”.
Dopo 22 anni, lo scorso 1 marzo il Parlamento ha finalmente approvato, in via definitiva, il DDL 1894, che riconosce rilevanza nazionale alla giornata che dal 1996 Libera dedica alla memoria di chi è rimasto vittima della violenza mafiosa e all’impegno a raccoglierne il testimone accanto ai famigliari.

Un riconoscimento che in Emilia Romagna era già avvenuto nel 2011, con la legge regionale “a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso e per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile”, e ribadito nel Testo unico approvato lo scorso ottobre, che all’articolo 43 recita:
Giornata regionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie e per la promozione della cittadinanza responsabile
1. In memoria delle vittime innocenti della criminalità organizzata e mafiosa la Regione istituisce la “Giornata regionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie e per la promozione della cittadinanza responsabile”, da celebrarsi ogni anno il 21 marzo al fine di promuovere l’educazione, l’informazione e la sensibilizzazione in materia di legalità su tutto il territorio.

“Si tratta di un risultato importante, che attribuisce valenza istituzionale a un momento di riflessione che Libera porta avanti da più di vent’anni, stabilendo il principio che davanti alle mafie ed all’illegalità non possono esserci divisioni e riconoscendo la Memoria, anche su questi temi, come valore comune, patrimonio del Paese.
Un valore che, tramite il contributo di ciascuno di noi, deve tradursi in azioni concrete, di formazione e di impegno, per far sì che possa prosperare ogni anno, con la primavera, la cultura della responsabilità condivisa e della legalità democratica”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it