Skip to main content

Da: Prefettura di Ferrara

Il Prefetto dispone le verifiche da parte di Ispettorato del lavoro e Azienda Sanitaria Locale
Il Prefetto Michele Campanaro ha presieduto stamane a Palazzo don Giulio d’Este, in videoconferenza, una Riunione Tecnica di Coordinamento nel corso della quale è stato fatto il punto sulle attività di controllo e vigilanza sul rispetto della normativa emergenziale afferente la pandemia in atto, alla luce delle disposizioni di interesse per le attività d’impresa contenute nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10 aprile 2020 e delle successive direttive contenute nella circolare a firma del Capo di Gabinetto del Ministro dell’Interno del 14 aprile 2020.
Alla riunione hanno partecipato, oltre al Questore Cesare Capocasa, al Comandante provinciale dei Carabinieri Gabriele Stifanelli ed al Comandante provinciale della Guardia di Finanza Cosimo D’Elia, il Dirigente dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ferrara Massimiliano Lambiase e la Responsabile dell’Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro dell’azienda USL di Ferrara Maria Rosa Spagnolo.
Il Prefetto Campanaro ha, in particolare, richiamato l’attenzione sulle duplici prerogative assegnate ai Prefetti della Repubblica dalla predetta circolare in tema di controlli. Da una parte, quelli sulle comunicazioni prodotte dagli operatori economici della provincia che, ad oggi, ammontano a 1.852: anche con l’obiettivo di una decisa accelerazione delle istruttorie, detti controlli saranno affidati in via prioritaria alla Guardia di Finanza, in linea con le funzioni proprie di polizia economico-finanziaria, con specifici riscontri – a mezzo di disamine documentali, tramite banche dati in uso e, ove necessario, rilevamenti presso le sedi aziendali – circa la veridicità del contenuto delle stesse comunicazioni, avuto riguardo all’inclusione nelle categorie autorizzate ovvero all’esistenza della relazione economico-commerciale tra le attività d’impresa appartenenti alle varie filiere consentite.
Dall’altra, i controlli sulle modalità di attuazione, da parte dei datori di lavoro, delle procedure organizzative e gestionali oggetto del Protocollo Governo-parti sociali del 14 marzo 2020, e, più in generale, sull’osservanza delle precauzioni dettate per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro e la sussistenza di adeguati livelli di protezione dei lavoratori. Sul punto, il Prefetto ha immediatamente attivato un Tavolo di coordinamento tra Ispettorato Territoriale del Lavoro ed Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro dell’Azienda USL per l’avvio di verifiche ispettive mirate ad accertare il rispetto delle misure di sicurezza che i datori di lavoro devono assicurare in forza del richiamato Protocollo del 14 marzo scorso.
“E’ mia intenzione operare affinché la prosecuzione delle attività produttive e professionali possa avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino ai lavoratori adeguati livelli di protezione, ha sottolineato il Prefetto. In tale ottica ho disposto che sia attuata una scrupolosa e corale attività di verifica dell’osservanza delle regole precauzionali in tema di sicurezza sul lavoro da parte degli Enti di vigilanza, in stretto coordinamento con le Forze di Polizia. Invito tutti – ha continuato il Rappresentante del Governo – a proseguire nella direzione del costante confronto, dell’ottica collaborativa e della sinergica e fruttuosa strategia messa sinora in campo: supporto, monitoraggio e controllo andranno ad investire i vari settori del tessuto economico e sociale, nel graduale passaggio alla fase di ripresa.”

tag:

PROVINCIA DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it