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Da: Ferrara Film Festival.

Il Ferrara Film Festival, in collaborazione con Ferrara Film Corto, Festival delle Colonne Sonore e Associazione Culturale Operiamo, organizza il concerto “Omaggio a Ennio Morricone” in programma mercoledì 19 febbraio, alle ore 21, presso la Sala Estense di Ferrara. Il ricavato della serata sarà devoluto a Fondazione Acaref di Ferrara.

Programma: Il pianista brasiliano Marcelo Cesena proporrà un concerto suddiviso in due parti: nella prima
ripercorrerà i grandi successi cinematografici del grande compositore, partendo da “Nuovo Cinema Paradiso”, passando per “The Mission” e terminando con “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”. Nella seconda parte l’artista condividerà con il pubblico l’influenza della musica di Ennio Morricone, nella sua esperienza come compositore. A presentare la serata sarà Paolo Garbini, socio fondatore di UpStage Fico.
Ingresso a offerta libera (consigliata 10€), per prenotare i posti è possibile scrivere un’email all’indirizzo segreteria@ferrarafilmfestival.com

Dichiarazioni dei relatori: Marco Gulinelli (Assessore alla Cultura del Comune di Ferrara): “La cultura passa attraverso eventi importanti, anche nel campo del cinema, della fotografia e della musica, ambiti che si
fondono all’interno dell’evento del 19 febbraio a cui non vedo l’ora di assistere. Ennio Morricone è l’essenza di un’arte che tocca un triangolo sensazionale: cinema, letteratura e musica. Un artista poliedrico che è riuscito a mescolare elementi che accompagneranno il cinema per secoli, grazie a un mixi di stili classici e innovativi”.
Giorgio Ferroni (Vicedirettore Ferrara Fil Festival): “Questo è uno dei tanti progetti che stiamo mettendo a punto, anche grazie alla collaborazione con più realtà. Come Ferrara Film festival vogliamo contribuire a dare una bellissima immagine di Ferrara all’esterno. La quinta edizione del Festival partirà con importantissime novità, come la partnership con Italo Treno, e il patrocinio di Anica”
Alberto Squarcia (Presidente Ferrara Film Corto): “Abbiamo messo appunto una collaborazione tra tre Festival (Ferrara Film Festival, Ferrara Film Corto e Music Film Festival delle colonne sonore) per dare ancora più spessore alle iniziative che creiamo insieme per la città, come quella del concerto per Ennio Morricone”.
Paolo Garbini (UpStage Fico, Associazione Culturale Operiamo”: Sono orgoglioso di questo progetto e, come Associazione Culturale Operiamo, siamo aperti alle collaborazioni per la crescita del territorio”.
Silvio Sivieri (Fondazione Acaref): Siamo un’associazione ferrarese che si occupa di atassia spinocerebellare, un punto di riferimento importante per questa patologia. In tanti ci contattano da diverse parti d’Italia e d’Europa per via delle nostre competenze. Speriamo di raccogliere abbastanza fondi per dar respiro ai ricercatori e permettergli di continuare la loro opera a livello locale”.
Marcelo Cesena (Pianista e compositore brasiliano). “Sono nato in Brasile, ho vissuto anni a Los Angeles, dove mi sono appassionato al cinema. Ora vivo qui, da cittadino ferrarese, innamorato della musica di Ennio Morricone, un patrimonio storico non solo italiano, ma mondiale, che accomuna tante generazioni”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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