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da: organizzatori

Dal 14 al 18 ottobre, si svolge l’iniziativa promossa e organizzata dall’Associazione Intercomunale “Pro Delta del Po”

Il Torneo Internazionale del Delta del Po è diventato, in questi anni, un’importante occasione d’incontro e confronto tra i giovani atleti del nostro territorio e coetanei della Comunità Europea ed extra europea, e da l’opportunità di approfondire la conoscenza delle attrattive storiche e naturalistiche del territorio del Delta. L’intento di quest’associazione è di rendere più condiviso e meglio strutturato l’evento, oramai giunto alla quindicesima edizione, implementando la partecipazione e il coinvolgimento di sempre più società straniere provenienti dalla nazioni Bosnia,Slovenia e Malta circa un centinaio di ragazzi e ragazze, inoltre saranno presenti società sportive italiane dei comuni del Delta da Porto Tolle a Ravenna e del Comune di Argenta e Fiscaglia, in totale circa 300 atleti.
Gli obiettivi che ci siamo posti in questi anni sono:
Collaborare con i portatori d’interesse locali come gli enti pubblici, gli operatori economici pubblici e privati, i gruppi sportivi, sociali e culturali, le associazioni di volontariato,coinvolgendoli in un progetto condiviso che porti alla valorizzazione complessiva del nostro territorio, in modo da determinarne un importante beneficio culturale sociale ed economico.
Integrare i giovani del nostro territorio in una situazione europeo e cosmopolita. Si è coscienti di come l’Unione Europea si stia sostituendo gradualmente ma con decisione ai singoli stati nazionali; la moneta unica è stato l’esempio più eclatante. In quest’ambito diventa di estrema importanza, specie per le nuove generazioni, la conoscenza delle culture dei costumi e delle società presenti nelle altre nazioni europee. Bisogna quindi creare le condizioni per allargare le opportunità di scambio fra i comuni del delta e altre municipalità europee con particolare riguardo all’assistenza e all’implementazione dei gemellaggi già esistenti.
Diffondere la pratica sportiva nelle giovani generazioni. Le associazioni e i volontari coinvolti assistono ogni anno i ragazzi del territorio in molteplici discipline sportive, insegnando loro oltre alla pratica agonistica, i valori di una vita onesta e leale. Per perseguire quest’obiettivo è necessario valorizzare il più possibile le attività di volontariato svolte dalle associazioni sportive locali.
Coinvolgere i giovani diversamente abili nelle attività sportive, culturali e sociali del territorio, favorendo la cultura della solidarietà sociale.
Promuovere e far conoscere, ai nostri giovani e ai gruppi stranieri in visita nelle nostre comunità, l’ambiente, i costumi e le bellezze architettoniche del territorio del delta in maniera responsabile e partecipata favorendone un futuro godimento turistico.
Ecco perché crediamo che l’Europa dei cittadini vada costruita attraverso opportunità ed esperienze, per fare in modo che le differenze siano un valore e non una difficoltà.
I giovani rappresentano non solo il futuro di questo Territorio ma anche dell’Europa, generazione nella quale bisogna avere fiducia e coraggio di investire. Lo sport è veicolo eccellente di coesione sociale, rispetto delle regole e socializzazione. Il binomio giovane e sport, è secondo noi la strada giusta da percorrere per un’Europa dei Popoli.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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