Skip to main content

da: Alberto Mazzotti

Tutti noi abbiamo nell’armadio abiti o accessori ancora quasi nuovi, ma che ormai non utilizziamo più: perché sono di una taglia sbagliata, o semplicemente perché li abbiamo sostituiti con nuovi acquisti e accantonati nei cassetti. Che sia fuori moda o che sia stato semplicemente un acquisto sbagliato o fatto in fretta, quell’abito rischia di rimanere lì per sempre, anche se magari è di un brand importante o famoso: come trovare qualcuno che voglia utilizzarlo?
E’ partendo da questa idea che un gruppo giovane e creativo di operatori della moda – FM Commerce di Gatteo Mare, sulla costa romagnola – ha ideato e messo on line un nuovo portale con caratteristiche davvero innovative: Vulp.it. Un “armadio virtuale”, a cui ognuno può “appendere” i propri abiti usati – liberamente, gratuitamente e con estrema facilità – con la speranza di trovare, dall’altra parte del web, qualcuno interessato proprio a quel capo di abbigliamento. Un’operazione semplicissima: basta un click e ogni capo viene inserito on line, nella giusta fascia di prezzo e con le foto che si deciderà di allegare. E dai primi riscontri va sottolineato in particolare il gradimento dei capi e degli accessori “vintage”: la moda che torna di moda, e che permette davvero a tutti di vendere (o, dall’altra parte, di ricercare on line) abiti “datati” per farli diventare all’ultimo grido.
Ma il nuovo sito non riguarda solo i vestiti usati. Nell’intenzione dei suoi creatori, Vulp vuole essere anche uno strumento a disposizione di quelle piccole boutiques, di quei negozi di abbigliamento o di quei giovani designer che potranno utilizzare il sito (anche in questo caso, liberamente) per promuovere i propri capi più interessanti – corredandoli di foto, informazioni e naturalmente del prezzo di vendita – cercando acquirenti anche attraverso internet e quindi ampliando considerevolmente il proprio mercato potenziale. Grazie a Vulp, i prodotti gireranno sul web molto velocemente, e il bacino di utenti si allargherà sempre più. Inoltre, le boutiques avranno la possibilità di farsi conoscere e di ricevere più clienti anche in maniera diretta, grazie a una ulteriore peculiarità del sito: la geolocalizzazione.
Vulp è stato infatti pensato anche con l’idea di far incontrare direttamente venditore e acquirente. Una delle principali caratteristiche del portale – anche questa, decisamente innovativa rispetto a quanto offre oggi il mercato on line – è appunto quella di geolocalizzare chi vende i propri abiti, che si tratti di boutiques o di privati. Sicché il compratore, una volta visualizzato il capo che gli interessa acquistare, può scegliere ovviamente di comprarlo on line, ma può anche decidere di mettersi in contatto con il compratore per un incontro diretto, o per visitare il negozio, se le coordinate geografiche lo permettono…
Vulp.it è stato creato, dopo mesi di studi e di lavoro on line, da FM Commerce di Gatteo Mare, in provincia di Forlì. Un team giovane, sempre curioso e appassionato di nuove sfide, da anni presente nell’industria della moda: viene dallo stesso staff anche il marchio Dunnas, che disegna e realizza bikini e accessori da mare e li vende, on line, in tutto il mondo.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo

I commenti sono chiusi.


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it