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Da: Le Segreterie Confederali CGIL CISL UIL di Ferrara
Le Segreterie FLAI-CGIL FAI-CISL UILA-UIL di Ferrara

Il Consigliere Comunale di Ferrara Alcide Mosso, nel dire che le eventuali imposizioni ideologiche in merito all’utilizzo dei voucher in agricoltura devono essere rimosse, non sa di cosa parla o, molto più probabilmente, manifesta un atteggiamento servile e gratuito nei confronti di qualche posizione che vuole tornare ad un passato fatto di sfruttamento e illegalità.
FLAI-CGIL, FAI-CISL e UILA-UIL unitamente alle confederazioni di CGIL, CISL e UIL hanno espresso, sul tema del voucher, una posizione critica, di merito, per nulla ideologica e che di seguito richiamiamo in sintesi.
Si ritiene immotivato l’accanimento attraverso il quale si tenta l’ennesimo goffo attacco per eliminare diritti già di per sé precari e guadagnati con immensi sacrifici e per mortificare il lavoro dei braccianti agricoli, donne e uomini, che insieme a tutti i lavoratori della filiera alimentare sono stati continuamente menzionati, durante l’emergenza Covid 19, per il loro senso di responsabilità.
E’ davvero inopportuno tentare di approfittare di questo periodo di emergenza per cercare di destrutturare il mercato del lavoro agricolo fatto di lavoratrici e lavoratori che per mesi hanno garantito con il loro lavoro la presenza dei prodotti di filiera nelle nostre case.
Si ricorda che il voucher è già regolamentato per studenti e pensionati come viene menzionato surrettiziamente, omettendo che l’intento è quello di ampliarlo a chi ha già un regolare contratto e che, inoltre, il costo dei voucher, da utilizzare per la raccolta della frutta, pur essendo più alto rispetto alla tariffa oraria, non dà certezza del costo orario perché non vi sono strumenti ispettivi che permettano di verificare che non venga riutilizzato per l’intera giornata favorendo in questo modo il lavoro nero.
Infine il voucher non dà garanzie di copertura salariale e contributiva, oltre che di malattia ed infortunio.
Verrebbe da pensare che l’unico motivo per cui si vuole rendere più appetibile con “una radicale semplificazione” l’utilizzo dei voucher, non è quello di attirare manodopera, ma di derogare ai contratti e di certo non per offrire più salario o tutele.
Dallo spunto del consigliere Mosso riteniamo più opportuno invitare tutte le Organizzazioni datoriali a sedersi al tavolo del rinnovo del Contratto Provinciale di Lavoro degli operai agricoli, per riconoscere ai braccianti di questa provincia la giusta retribuzione e i diritti che meritano per la professionalità che ogni giorno mettono nei campi o nei magazzini di trasformazione.
Si invita cortesemente il Consigliere Comunale Alcide Mosso a dare il buon esempio ed essere il primo ad abbandonare posizioni ideologiche di parte e di entrare nel merito dei fatti promuovendo, insieme alle Organizzazioni che conoscono questo settore, l’incrocio della domanda ed offerta di lavoro per sottrarre lavoratori precari dalla morsa dell’intermediazione di manodopera così come indicato dalla Legge 199/16.
In questo particolare momento servono messaggi aggreganti, responsabili, i tentativi di divisione, di ripristino dello sfruttamento devono essere respinti, in modo particolare da chi ricopre cariche pubbliche.
E’ indispensabile tenere in considerazione la dignità del lavoro di tutti, compresi gli oltre 15.000 lavoratori agricoli del nostro territorio, e le ambizioni dei nostri tanti giovani e farlo significa far rispettare i CCNL, non cancellarli.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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