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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Istituzione della “Giornata del Cittadino solidale”. L’assessore Marzocchi: “Incentivare una nuova stagione della gratuità”

Bologna – D’ora in poi in Emilia-Romagna verrà celebrata la “Giornata del cittadino solidale”. La prevede il progetto di legge d’iniziativa della giunta, approvato oggi, che semplifica la disciplina regionale in tema di volontariato, associazionismo di promozione sociale e servizio civile, istituendo al tempo stesso una giornata dedicata a chi, in forma singola o associata, agisce gratuitamente per la collettività.
“La ‘Giornata del cittadino solidale’ – spiega l’assessore alle Politiche sociali della Regione Teresa Marzocchi – vuole essere un’occasione per far conoscere le tante esperienze già in atto, ma soprattutto per incentivare una nuova stagione della gratuità, della partecipazione al servizio della collettività. Tutte occasioni di crescita civile per la nostra comunità regionale, a cui in futuro sarà possibile accedere ancora più agevolmente con le novità previste da questo progetto di legge”. In particolare, per quanto riguarda il servizio civile, “facilitare la partecipazione a quest’esperienza così preziosa – sottolinea l’assessore – significa anche intercettare i giovani che non portano a termine il diritto-dovere all’istruzione e formazione, e anche quelli che hanno più difficoltà ad accedere al servizio stesso. In quest’ottica si pone la possibilità di coinvolgere soggetti, pubblici e privati, nel finanziamento di un apposito Fondo regionale del servizio civile, in modo da aumentare il numero di giovani da avviare a quest’esperienza”.
Volontariato e promozione sociale: registri più “snelli” e moderni
La semplificazione della disciplina relativa al volontariato (legge regionale 12 del 2005) e all’associazionismo di promozione sociale (legge regionale 34 del 2002) passerà attraverso un ammodernamento della gestione dei registri, gli strumenti ufficiali di “riconoscimento” delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni. Si è ritenuto necessario infatti attivare procedimenti informatici per accelerare l’accesso ai registri dei soggetti interessati, la consultazione, l’espressione di pareri, l’adozione degli atti e la loro comunicazione ai richiedenti. Sempre nella logica della semplificazione, e dell’utilizzo dei registri come strumenti “certificativi” da parte degli enti locali, con il progetto di legge della giunta si crea il presupposto per istituire registri locali, disciplinati con propri regolamenti, utili per individuare i soggetti idonei a possibili collaborazioni per costruire esperienze di coesione sociale e reti di solidarietà. Il progetto di legge prevede inoltre che le funzioni trasferite alle Province (legge regionale 3 del 1999), relative alla gestione dei registri provinciali, siano revocate. Rimarranno dunque solo i registri regionali, lasciando alle stesse Province funzioni istruttorie fino al 30 giugno 2015, in coerenza con il percorso di riforma avviato a livello statale.
Le novità per il servizio civile
Anche le modifiche introdotte dal progetto di legge in tema di servizio civile seguono la logica della semplificazione, che si traduce con l’eliminazione dei vincoli temporali per i progetti, previsti sinora dalla normativa in vigore – e non adeguati a tutti gli ambiti d’attività: per esempio i progetti di servizio civile nelle scuole e nelle emergenze hanno durate differenti – , e con una diversa individuazione dei giovani partecipanti, non più basata sulle fasce d’età 15-18 e 18-28: l’obiettivo infatti è coinvolgere giovani che prima di fatto erano esclusi. Nella nuova prospettiva, anche i minorenni che hanno interrotto i propri percorsi di studio o formazione potranno prendere parte a esperienze di servizio civile insieme ai maggiorenni; per i minorenni che stanno ancora studiando, resta ferma la possibilità di fare un’esperienza adeguata per tempo, impegno, orario. Alla base del progetto di legge c’è la volontà di dare un segnale chiaro sia per quanto riguarda la garanzia di accesso al servizio civile regionale “a tutte le persone senza distinzione di sesso o di appartenenza culturale o religiosa, di ceto, di residenza o di cittadinanza”, sia rispetto al numero sempre più ridotto di giovani che possono partecipare al servizio civile nazionale, a causa di risorse statali in forte calo nonostante una richiesta in crescita di partecipazione. In questa direzione si pone la possibilità di un coinvolgimento di soggetti, pubblici e privati, nel finanziamento del Fondo regionale del servizio civile, per aumentare il numero di giovani da avviare a quest’esperienza, dando la possibilità di vincolare le risorse assegnate per specifici progetti di servizio civile regionale riguardanti un territorio o un ambito particolare. In questo modo si potrà rispondere positivamente alle richieste pervenute e responsabilizzare maggiormente il territorio regionale, allargando la partecipazione dei giovani, degli enti e delle comunità locali ai progetti.
“Giornata del cittadino solidale”
Il progetto di legge prevede, infine, l’istituzione della “Giornata del cittadino solidale”, attuando così la Risoluzione dell’Assemblea Legislativa 2105 del 16/12/2011, approvata in occasione della chiusura dell’Anno europeo del volontariato: tra gli obiettivi principali, aumentare la visibilità e la conoscenza delle attività di volontariato, ponendo al centro la comunità e il territorio, ambiti in cui si accrescono relazioni solidali e partecipative.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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