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da: organizzatori

Le ragazze partiranno con i Viaggi Solidali della WEP,programmi di volontariato sociale o ecologico,
per insegnare inglese alle popolazioni locali o prendersi cura delle specie animali in pericolo

Alice, Chiara, Irene, Giulia, Gaia, Martina e Beatrice hanno all’incirca vent’anni e sono originarie di Ferrara e Bologna. Fra qualche giorno partiranno per trascorrere alcune settimane dall’altra parte del mondo, ma niente spiaggia e surf per loro. Le ragazze infatti faranno volontariato in Indonesia, Sri Lanka e Laos attraverso i Progetti Human e Wildlife della WEP, una serie di programmi per portare aiuto nei paesi in difficoltà, salvaguardando le specie animali e vegetali a rischio (Progetto Eco e Wildlife) oppure contribuendo al miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni locali (Progetto Human).
Alice (18 anni), Chiara (18 anni) e Martina (23 anni), ferraresi, andranno a Bali per insegnare inglese a bambini e ragazzi. Il contributo dei volontari in questo settore è molto rilevante: le scuole private sono molto costose per la popolazione locale e quelle messe a disposizione dallo stato sono limitate. La prima settimana è introduttiva e serve ai volontari per entrare in contatto con la cultura locale: corsi di balinese, conoscenza dei luoghi e delle abitudini del posto. Nelle settimane successive, invece, le giovani vengono inserite nelle scuole o nei centri linguistici, dove, per stimolare l’apprendimento possono organizzare varie attività di intrattenimento e gioco. Martina, dopo l’esperienza a Bali, si fermerà ancora in Indonesia nell’isola di Nusa Penida, per partecipare a uno dei progetti Wildlife. L’isola è abitata da una delle specie più antiche di tartarughe marine, le tartarughe verdi, che arrivano a pesare anche 320 kg. Martina, in gruppo con gli altri volontari, pulirà gli esemplari di questa specie, prendendosi cura di tutta la riserva marina.
Anche Irene (18 anni) di Bologna farà l’insegnante a Bali. Il progetto scelto da Beatrice, sua compaesana di 23 anni, invece la porterà in Laos presso un monastero buddista, per insegnare inglese a giovani studenti o monaci. Le altre due ragazze di Bologna, Gaia (17 anni) e Giulia (18 anni), andranno infine in Sri Lanka per portare aiuto negli orfanotrofi, nei centri di assistenza ai disabili o in altre strutture per la comunità a seconda delle esigenze.
Quest’anno, rispetto al 2015, l’organizzazione ha registrato un aumento del 30% nelle adesioni a questa tipologia di programma. Se si vanno a consultare i dati, oltre il 60% dei giovani volontari parte dal Nord Italia e, del totale dei ragazzi, circa il 73% è di sesso femminile. Il progetto Human è quello maggiormente scelto (circa la metà opta per questo programma). Le mete preferite è l’Indonesia, scelta da un ragazzo su quattro, e il Sud Africa (22%). A seguire Thailandia (8,2%), Sri Lanka (5,2%), Cina (3,4 %) e Tanzania (1,7 %).

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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