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Da: Regione Emilia Romagna

L’intervento, con un bando regionale, è finalizzato a creare nuove strutture dedicate alle vittime di violenza. Attualmente in Emilia-Romagna 20 centri antiviolenza e 39 case rifugio, per 280 posti letto

Bologna- La Regione Emilia-Romagna sempre più vicina alle donne che hanno subito violenza, con servizi e case rifugio più diffuse sul territorio: parte un nuovo bando che finanzia con circa 300 mila euro l’istituzione di nuovi centri antiviolenza, sportelli di ascolto e rifugi. L’obiettivo è ampliare la ricettività dei servizi dedicati al contrasto della violenza sulle donne, con strutture distribuite in modo più omogeneo sul territorio, nel rispetto dei requisiti previsti dalle norme nazionali.

«Nell’arco del 2018- afferma l’assessora regionale alle Pari opportunità, Emma Petitti- la Regione ha istituito l’elenco regionale dei Centri antiviolenza. Oggi si può dire che sia un territorio all’avanguardia a livello nazionale con i 20 Centri antiviolenza iscritti all’elenco regionale e 39 Case rifugio e una capacità ricettiva di 280 posti letto. Eppure, sappiamo che i servizi che offriamo devono essere vicini a dove vivono le donne per essere efficaci, perché non avere un luogo sicuro dove rifugiarsi può rappresentare un freno verso il passo fondamentale della denuncia e dell’abbandono dell’autore di violenza. Questo bando fornisce l’opportunità di aumentare il numero dei centri antiviolenza, le case rifugio ma anche gli sportelli di ascolto, che devono essere sempre più diffusi e garantire adeguati orari di apertura per facilitare il contatto con le donne. E’ bene che tutte le donne della nostra regione possano ricevere ovunque nel territorio gli stessi servizi di qualità, per salvaguardare la loro vita e quella dei loro figli”.

Domande e criteri

La domanda per accedere al bando può essere presentata da tutti gli enti locali, in forma singola o associata, dell’Emilia-Romagna. Sarà ammissibile un solo progetto per ambito distrettuale. Saranno valorizzati, in particolare, quelli presentati in partenariato per l’intero ambito distrettuale, provinciale/metropolitano. Le risorse riguardano i progetti per strutture realizzate nel biennio 2018-2019.

Fra i criteri di valutazione saranno privilegiati l’attivazione di sinergie e partenariato tra soggetti pubblici e/o privati, coerenza e logica nell’elaborazione della proposta progettuale e sostenibilità operativa, qualità del quadro economico, indicazione delle forme di sostenibilità finanziaria futura.

La domanda, unitamente a tutta la documentazione richiesta, dovrà essere inviata in formato digitale al Servizio Politiche Sociali e Socio Educative, viale Aldo Moro, 21 – 40137 Bologna indirizzo Pec segrsvilsoc@postacert.regione.emilia-romagna.it, entro il termine di 20 giorni dal giorno successivo a quello della pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione Emilia-Romagna (Burert), giovedì 25 ottobre. Da allora il bando sarà disponibile anche sul sito https://parita.regione.emilia-romagna.it.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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