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Bologna, 13 dicembre – “Contrastare la violenza sulle donne e le diseguaglianze di genere e rafforzare sul piano culturale e sociale l’empowerment femminile e la possibilità di raggiungere posizioni apicali”. Sono gli obiettivi prioritari da raggiungere per il Pd in Regione Emilia-Romagna, come ha evidenziato la capogrupppo Marcella Zappaterra, durante la seduta straordinaria dell’Assemblea legislativa, convocata dopo un periodo che ha visto la regione teatro di molteplici femminicidi e che ha scosso profondamente le nostre comunità. Un momento di confronto a cui hanno partecipato, con grande impegno, anche la Rete delle Donne Democratiche e i Coordinamenti dei centri antiviolenza e che ha portato a una risoluzione bipartisan di tutte le forze politiche. “Da oggi – ha aggiunto la consigliera del Pd, Roberta Mori – rafforzeremo insieme le azioni integrate regionali, tenendo ben conto della peculiarità culturale della violenza domestica, che non colpisce solo le donne, ma anche bambini e anziani, ai quali si devono applicare le stesse tutele”.
In Italia, in media, ogni tre giorni una donna viene uccisa da un uomo violento e siamo già a 110 vittime dall’inizio dell’anno. Zappaterra pone l’attenzione sulla condizione delle vittime. “La prevenzione è indispensabile – sottolinea – ma è inefficace senza la protezione di un sistema che non si chiuda in compartimenti stagni, ma assuma la sicurezza delle donne come priorità”. “Il tutto – scandisce – senza inefficienze o inadeguatezze del sistema nel contenere i violenti e a proteggere le vittime”. Proprio per questo anche Mori chiede, entrando sul piano concreto, “di continuare a sostenere in ogni sede con coerenza le iniziative integrate e di valutare l’ampliamento dei protocolli con la Corte d’appello di Bologna, con la Procura generale e con tutti i soggetti istituzionali che possano rafforzare la prevenzione e contrasto alla violenza”.
“Ma gli strumenti per contrastare stereotipi di ruolo e di possesso – mette in chiaro Zappaterra – passano attraverso anche la condivisione delle responsabilità di cura, affinché il divario tra uomini e donne non diventi irreversibile”. E quindi, – sottolinea – “come Pd dell’Emilia-Romagna, continuiamo a impegnarci a 360 gradi perché venga approvata la legge sul caregiving familiare, da troppo tempo ferma in Parlamento, che intende riconoscere queste essenziali figure, in gran parte donne, che costituiscono la rete informale di welfare”. “Occorre poi – prosegue – che la legge per la parità salariale e l’istituzione del reddito di libertà, recentemente approvati, si trasformino quanto prima in quotidianità, soprattutto per le donne che stanno perdendo la speranza”.
“Oggi l’Emilia-Romagna – assicura Zappaterra – è pronta a fare la propria parte, perché si è dotata di politiche strutturali, di investimenti significativi e continuativi e di una rete di soggetti istituzionali, associativi, del terzo settore, che insieme intercettano bisogni ed elaborano azioni. Ma non basta: serve una legge quadro nazionale che renda organico il sistema di promozione e tutela dei diritti delle donne in ogni ambito, attuando in modo compiuto la Convenzione del Consiglio d’Europa 2011 per la prevenzione della violenza di genere e domestica”. Insomma, riassume Mori, serve un “nuovo patto di convivenza per il protagonismo paritario delle donne” e chiede “di continuare a rafforzare le attività dei centri antiviolenza, per uomini maltrattanti e il nostro assessorato e la nostra Regione” per rendere la prevenzione della violenza sulle donne sistemica. Perché – ricorda in conclusione – “la violenza sulle donne è violenza sui diritti umani e la violenza non è un destino e non deve esserlo”.

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Riceviamo e pubblichiamo


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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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