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Da FEshion Coupon

“FEshion Eventi” è felice di invitarvi a “Vino&Musica” in via Mazzini, il percorso di degustazione eno-gastronomica itinerante in una delle più belle zone di Ferrara, il “Ghetto Ebraico”.

L’evento, giunto ormai alla sesta edizione, è patrocinato dal Comune di Ferrara e dall’ “Ais- Associazione Italiana Sommelier – sezione Emilia Romagna”, ed è realizzato con il supporto di alcune attività commerciali della via (facenti parte dell’ “Unione Operatori Commerciali via Mazzini”) e in collaborazione con rinomate aziende agricole locali, proprio per esaltare il concetto di territorialità, affiancate da alcune pregiate etichette nazionali.

La manifestazione si svolgerà sabato 14 e domenica 15 settembre dalle 17 alle 22 e prevede la collocazione, lungo la via, di stand adibiti alla degustazione di vini di diverse cantine e 3 stand di aziende gastronomiche che provvederanno alla distribuzione dei piatti a base di prodotti tipici locali.

Ai clienti verrà proposto un ticket di 10€ (con possibilità di avere il ridotto a soli 8€ tramite un coupon scaricabile sul sito www.feshioncoupon.it) che comprende la degustazione di 3 calici di vino (a scelta tra le cantine presenti:  Vivalda, Carputo, Longanesi, PettyRosso, Nero del Bufalo, Barone di Bolaro, Caviro, Di Ubaldo, Podere Riosto, Moret) e 3 piatti della tradizione ( una degustazione di Cappellacci di zucca preparati e cotti al momento , una tartina con il tartufo offerto da “La Bottega del Tartufo” e un piatto di salumi e formaggi Fior Fiore Coop ).
Tali ticket potranno essere acquistati nei 2 “INFO POINT” collocati all’inizio e alla fine di Via Mazzini. Ogni cliente inoltre riceverà un calice di vetro (da restituire alla fine della degustazione) con apposito porta-calice (da conservare per ricordo dell’evento).

Vino, cibo, ma anche tanta buona musica. La manifestazione sarà infatti arricchita dalla presenza della scuola di musica ferrarese “Musi Jam”, i cui allievi si dislocheranno lungo via ricreando tre differenti punti musica.

Durante l’evento sarà presente l’associazione “ADO”, che presenzierà con un banchetto dove poter acquistare dolci e sfiziosità.

Un ringraziamento va anche alla “Fioreria Mattia” che si occuperà degli allestimenti della via e della realizzazione dei palloncini a grappolo d’uva.
Buon cibo, ottimo vino e splendida musica: il mix perfetto per trascorrere l’ultimo weekend d’estate tra le bellezze della città Estense.

Per info e prenotazioni chiamare al 3495878324

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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