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Da Organizzatori

“Prendete un castello del 1400, il Verginese, delizia della corte estense e patrimonio dell’Unesco, aggiungetevi la musica della associazione Arci BDC Eventi, fatela suonare nei prati del giardino rinascimentale, di fronte alla vinaia del sapere che sarà riempita di installazioni, opere dell’associazione Discordia Expo, immaginatevi inoltre un contorno di bancarelle, tutto prodotto originale e metteteci anche la presentazione di libri, contest fotografici, l’immancabile birra e piada, mescolate tutto ed ecco Veramiglia. Immaginate inoltre un elefante rosa, il Rosafante, che appeso ai palloncini sorvola la torre del Verginese ed il quadro della situazione è fatto.”

Torna anche quest’anno il festival Veramiglia, giunto alla sua quarta edizione. Il Festival si svolgerà nelle giornate di venerdì 7 e sabato 8 luglio nel parco della Delizia del Verginese. Come nelle passate edizioni, il programma propone un interessante mix di arti visive, musica e gastronomia.
Sul palco principale si esibiranno alcuni tra i migliori artisti del panorama musicale nazionale: il 7 luglio ci sarà il reggae degli EBM – Earth beat Movement, la carica Ska de Le Iene e le ballate emo-folk dei Give Vent. Sabato 8 luglio sarà una giornata all’insegna dell’elettronica con i Niagara, uno dei migliori gruppi italiani sempre più apprezzati all’estero, i ferraresi NI NA, e l’immancabile afterparty Urban Disorder.
All’interno della Vinaia del Verginese, si terrà la mostra di arti visive curata da Discordia Art Collective, la quale quest’anno vanta una rosa di nomi di altissima qualità tra i quali Matteo Arfanotti, Alessandro Passerini e Carlo Szeya.
All’interno del festival verrà allestita un’ampia zona ristoro in cui verranno serviti hamburger e piadine accompagnati da cocktail e dalle migliori birre in circolazione; inoltre vi sarà anche un grande ed ampio mercatino dell’arte e dell’artigianato.
La realizzazione del festival Veramiglia è resa possibile dalla collaborazione tra Arci BDC Eventi, Discordia Art Collective, Comune di Portomaggiore, Arci Ferrara e Cooperativa Atlantide.
L’ingresso è a offerta libera e in caso di maltempo tutto il festival si terrà dentro alla Vinaia.
Ampio parcheggio gratuito.

Contatti: Pagine Facebook:

Mirco Mantovani – 3934424839 Veramiglia
Ivo Giammetta – 3282503293 Arci BDC Eventi
Marco Formigoni – 3383432107 Discordia Art Collective
Evento facebook – Veramiglia 2017 | 7 & 8 luglio

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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