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Da: Camera di Commercio

Govoni: “L’illegalità diffusa rappresenta un costo indiretto gravissimo per tutta la società, anche perché induce a credere che la “legalità sia costosa. Una percezione infondata alla quale occorre contrapporne un’altra che ha le sue radici non solo nei valori etici su cui ha fondamento una società realmente civile ma anche su quelli economici”

Presenti all’incontro il Prefetto di Ferrara, il Sindaco della Città di Ferrara, il Comandante del COA, il Questore di Ferrara, i Comandanti provinciali dei carabinieri e della Guardia di finanza e il Dirigente dell’Ufficio Scolastico di Ferrara

Se l’affermazione della legalità è una responsabilità primaria delle istituzioni, l’apporto della società civile, la cultura dei cittadini e delle imprese, la sensibilità delle giovani generazioni sono fattori decisivi per rafforzarla e accrescere la coesione attorno all’obiettivo di una società più integra, più libera, più sicura. Sarà questa una delle considerazioni del convegno “Intelligenze, Reti e progetti al servizio della Legalità”, voluto dalla Camera di commercio ed in programma, venerdi 9 novembre, a cominciare dalle ore 9.30, presso la sala Conferenze dell’Ente di Largo Castello. Camera di commercio ormai da alcuni anni schierata a supporto della legalità, mettendo le proprie competenze e il proprio patrimonio informativo a disposizione della collettività e dei partner istituzionali, in particolare del Ministero dell’Interno, tanto dal punto di vista della conoscenza e prevenzione, quanto dal lato del contrasto, con progetti molto specifici realizzati per fornire utili strumenti di indagine alle Forze dell’ordine.

Nel 2016 – evidenzia l’ISTAT – l’economia non osservata (sommerso economico e attività illegali) vale circa 210 miliardi di euro, pari al 12,4% del Pil. Il valore aggiunto generato dall’economia sommersa ammonta a poco meno di 192 miliardi di euro, quello connesso alle attività illegali (incluso l’indotto) a circa 18 miliardi. La componente relativa alla sotto-dichiarazione – secondo l’Istituto Nazionale di Statistica – pesa per il 45,5% del valore aggiunto (circa -0,6 punti percentuali rispetto al 2015), la restante parte è attribuibile per il 37,2% all’impiego di lavoro irregolare (37,3% nel 2015), per l’8,8% alle altre componenti (fitti in nero, mance e integrazione domanda-offerta) e per l’8,6% alle attività illegali (rispettivamente 9,6% e 8,2% l’anno precedente).

“Il prezzo che una società paga in termini di peggiore convivenza civile e mancato sviluppo economico quando è contaminata da illegalità diffusa e dal crimine organizzato – ha sottolineato il presidente della Camera di commercio, Paolo Govoni, nella conferenza stampa di ieri (5 novembre) – è molto più alto di quello che si percepisce dagli indicatori economici. Rappresenta un costo indiretto gravissimo per tutta la società, anche perché induce a credere che la “legalità sia costosa”: una percezione infondata ma che sta inquinando interi settori produttivi. A questa pericolosa visione – ha concluso il presidente della Camera di commercio – occorre dunque con fermezza contrapporne un’altra, opposta, che ha le sue radici non solo nei valori etici su cui ha fondamento una società realmente civile ma anche su quelli economici”.

All’incontro, che sarà moderato da Ida Pacifico, docente IIS Remo Brindisi, e che vedrà in sala la presenza di oltre 50 studenti, hanno già confermato la propria presenza il Prefetto di Ferrara, Michele Campanaro, il Sindaco della Città di Ferrara, Tiziano Tagliani, il Comandante del COA, Antonio Conserva, il Questore di Ferrara, Giancarlo Pallini, il Comandante provinciale dei carabinieri, Andrea Desideri, il Comandande provinciale della Guardia di finanza, Cosimo D’Elia, il Dirigente dell’Ufficio Scolastico di Ferrara, Giovanni Desco, e il Dirigente Scolastico degli Istituti “Dante Alighieri” e “ R. Brindisi, Massimiliano Urbinati. Concluderà la Giornata il Direttore generale di Infocamere, Paolo Ghezzi, che si soffermerà sul tema: “Il Registro Imprese, strumento di certezza e tasparenza degli assetti imprenditorali”. Il Registro delle Imprese infatti, anagrafe economica e strumento di pubblicità legale di tutte le aziende italiane tenuto dalle Camere di commercio, è una fonte informativa ricchissima e articolata, oggi peraltro completamente accessibile in modo informatico e online.

Per volontà del Comune di Ferrara, infine, l’evento della Camera di commercio sarà l’occasione per la consegna del premio “Cittadino Responsabile 2018” a Igor Scotti, dipendente della ditta Salvi, che il 9 luglio 2018 salvò la vita ad un collega e amico, svenuto nel parcheggio dell’azienda, praticando il massaggio cardiaco e utilizzando il defibrillatore.

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CAMERA DI COMMERCIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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