Venerdì 6 febbraio Somethin’Else esplora il continente nero attraverso le note del Carlo Maver “Tracce d’Africa” Trio
da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara
Venerdì 06 febbraio tornano i golosi viaggi gastronomico musicali firmati Somethin’Else. Questa settimana, sulla scia dei sapori speziati della tradizione gastronomica africana, il trio del polistrumentista Carlo Maver – completato da Achille Succi al sax alto e clarinetto basso e Stefano De Bonis al pianoforte – propone un viaggio alla ricerca delle tracce che il continente nero ha regalato a tanti generi musicali.
Venerdì 06 febbraio (a partire dalle ore 20.00) tornano i golosi viaggi gastronomico musicali firmati Somethin’Else. Questa settimana, sulla scia dei sapori speziati della tradizione gastronomica africana, il trio del polistrumentista Carlo Maver – completato da Achille Succi al sax alto e clarinetto basso e Stefano De Bonis al pianoforte – propone un viaggio alla ricerca delle tracce che il continente nero ha regalato a tanti generi musicali.
Ma “Tracce d’Africa” è anche e soprattutto l’ultimo episodio discografico di Maver, selezionato dal programma radiofonico Fahrenheit quale album della settimana. In questi giorni quindi sarà possibile ascoltare, tanto sulle frequenze di Rai Radio 3, quanto nell’incantevole cornice del Torrione San Giovanni, un autentico concentrato in musica degli innumerevoli viaggi condotti da Maver musicista ed esploratore, in cui incontri, sapori, colori e suoni di terre lontane sono stati assorbiti e rielaborati dando vita a nuove, travolgenti composizioni.
Una musica senza confini quindi, a stregua di “un porto aperto senza dogana”, laddove l’improvvisazione jazzistica si fonde a ritmi di origine africana, la lirica mediterranea al tempo del tango.
Musicista e compositore sopraffino, Carlo Maver (Bologna, 1974) è uno dei pochi allievi del grande bandoneista argentino Dino Saluzzi con cui studia a Buenos Aires dal 2002 al 2005. Ma il percorso artistico di Maver non inizia con questo strumento, bensì con il flauto traverso in cui si diploma al Conservatorio “G.B Martini” di Bologna. Anche la passione per la musica improvvisata ed il jazz in particolare costituisce una tappa successiva che sviluppa a fianco del maestro e amico di sempre Teo Ciavarella. Da quest’ultima esperienza prendono forma importanti collaborazioni con artisti come Javier Girotto e Cheryl Porter.
È sulla soglia del nuovo millennio che Maver si avvicina al bandoneon, strumento che segna un giro di boa nella sua carriera al punto che, ai molteplici soggiorni nella capitale argentina per studiare con Saluzzi, seguono sempre più numerose partecipazioni a prestigiose manifestazioni (Ischia Film Festival, il portoghese Jazz by the sea, ecc.).
Carlo Maver, bandoneon, flauti e percussioni;
Achille Succi, sax alto e clarinetto basso;
Stefano De Bonis, pianoforte

Sostieni periscopio!
JAZZ CLUB FERRARA
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)