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Da: Ufficio Stampa Ferrara Fiere Congressi

Dal Carosello del 1976 a oggi, passando per il piccolo mugnaio fino al panettiere Antonio Banderas assistito dalla gallina Rosita, le sue pubblicità e i suoi prodotti (per non parlare delle sorprese e dei premi da collezionisti, come le gomme da cancellare a forma di merendina, la sveglia, etc.) hanno profondamente influenzato la storia della comunicazione italiana e permeato l’immaginario di un’intera nazione.
Stiamo parlando del Mulino Bianco, che da domani (venerdì 13 settembre, ndr) a domenica 15 si materializza al Ferrara Balloons Festival, l’evento organizzato da Ferrara Fiere Congressi, dove Barilla ha scelto di allestire oltre 300 metri quadrati, sempre a ingresso gratuito. La tappa al Parco urbano “Giorgio Bassani” s’inserisce in un tour che, nelle sette precedenti edizioni, ha coinvolto più di un milione di visitatori in 164 città.
Dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 21.30, all’interno dell’iconico Mulino, articolato in sei isole tematiche, un team di esperti della nutrizione guida il pubblico dentro uno stabilimento virtuale mostrando, passo dopo passo, come nasce un prodotto, quali sono le proprietà nutrizionali degli ingredienti e quali i migliori abbinamenti per affrontare in modo sano i cinque pasti della giornata. Un percorso hi-tech alla scoperta delle materie prime di qualità, della tutela della natura attraverso il riciclo e il risparmio delle risorse, dell’agricoltura sostenibile e dell’importanza di una filiera trasparente e controllata.

Prima del Mulino Bianco, la giornata al Balloons Festival (domani a ingresso gratuito) prevede i decolli delle mongolfiere in volo libero alle 7.00 (in replica alle 18.00). Voli vincolati dall’area Renault Franciosi (gold sponsor) a partire dalle 17.00.

Dalle 10.00 è attiva anche l’area interattiva dell’Aeronautica Militare, che espone il cockpit dello storico velivolo F-104, del Tornado e dei mezzi di supporto all’attività e alla difesa aerea. Chi vuole provare l’emozione del volo, può approfittare del simulatore dinamico e di Celestino, riservato ai bambini, mentre gli appassionati di meteorologia sono attesi nella tenda meteo.

Alle 16.00 riprendono le attività sportive: pallacanestro con la Scuola Basket Ferrara, che alle 18.00 offre il concerto “Avis con noi” di Roberto Formignani & band; equitazione con il “Battesimo della sella”; sfida calcistica della categoria pulcini 2010 al “Torneo delle mongolfiere”; pattinaggio artistico con l’Asd Quadrifoglio; prove libere di baseball con Ferrara Baseball Softball Club; pallavolo e minivolley targate Niagara 4 Torri Volley; hip hop con l’esibizione “Sound on” a cura dell’Asd Doro; lezione dimostrativa di ju jitsu a cura dell’Asd Csr Ju Jitsu Italia.

E per i più piccoli, dal pomeriggio ci sono anche i tappeti elastici, il ponte tibetano, i rulli acquatici e la pista di quad di Winter Wonderland Experience; StradAmica, il percorso di sicurezza stradale con mini auto elettriche; i mangiafuoco, i cowboy, gli show di bolle e i contorsionisti del Circo Artisti Famiglia Rossi (18.30).

La serata al Parco si chiude sulle note di Emmanuela Susca, protagonista del live “Flauto e variazioni”, a cura dell’Estense Music Academy.

Dal pomeriggio a sera, attive l’area commerciale e quella gastronomica, con ristoranti, piadinerie, street food gourmet e gelaterie.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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