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Da: Insorgenti Ferrara

Parlando delle indubbie problematiche che ancora caratterizzano la zona GAD, non è infrequente che la memoria dei cittadini ridesti la superficiale espressione con la quale l’Amministrazione le qualificò anni addietro: “Percezioni soggettive”.
Anche oggi, analizzando le attuali proposte formulate dall’Amministrazione per riqualificare l’area, la stessa espressione pare in procinto di riattualizzarsi e caricarsi di nuovi significati: “Percezioni ” di proposte e possibili migliorie sulle quali l’Amministrazione vanta oggi una originale paternità, a scapito delle associazioni Insorgenti e GAD Sicura che le concepirono e le consegnarono nelle mani del Sindaco in occasione di un incontro ufficiale.
“Percezioni” di iniziative che, poco più di un anno fa, sembravano inattuabili, non per mancanza d’impegno, specificava il Primo Cittadino, ma di fondi e di partecipazione governativa (il governo era targato PD), e che ora, magicamente, paiono a un passo dal concretizzarsi.
“Percezioni ” che evidentemente solo per l’imminenza delle elezioni destano l’interesse dell’Amministrazione a problematiche ancora attuali alle quali non ha dedicato l’attenzione o l’impegno che avrebbero richiesto.
Ci riferiamo nello specifico alle proposte di detassazione e aiuti alle aziende che si insedieranno o sono già insediate al quartiere GAD. Tra le proposte delle associazioni fatte proprie dall’Amministrazione annoveriamo anche il “Controllo di Vicinato”, il divieto permanente di somministrare bevande alcooliche nelle ore serali da parte dei locali etnici e adesso appunto anche la detassazione e gli aiuti economici alle imprese.
Ebbene, siccome tale cambiamento di rotta da parte dell’Amministrazione rileva una chiara accettazione, anche se malcelata, delle nostre proposte dettate dal buon senso e dal dialogo con i residenti del quartiere sulle loro problematiche, consegneremo al Sindaco Tagliani una tessera di “aspirante” insorgente.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it