Dopo la messa fuori legge  di tutte le opposizion[Vedi qui] , il regime ucraino conferma la sua deriva fortemente autoritaria.

Il blogger ucraino Gleb Lyashenko, oppositore di Zelensky, è stato arrestato a Leopoli per alto tradimento e rischia 15 anni di carcere. Il suo “crimine” è aver scritto: “Per 8 anni la Russia ha chiesto e persino implorato l’Ucraina di cambiare rotta… L’Ucraina ha rifiutato per 8 anni. Ed ecco il risultato”.

Per lui nessuno si straccia le vesti, vero? L’Ucraina è un paese democratico, non come la Russia governata da un dittatore…

Queste notizie i media italiani non le fanno arrivare. D’altronde non è il primo attacco alla libertà di espressione in Ucraina dal 2014, tra persecuzioni di giornalisti, di attivisti di sinistra, di antifascisti ed attivisti per i diritti umani. 15 anni di galera per aver scritto pubblicamente la tua opinione non li fai solo in Russia, ma anche in Ucraina.

Non dimentichiamoci dei giornalisti uccisi in Ucraina, come l’italiano Andrea Rocchelli.
Forse non tutti sanno che all’epoca dell’uccisione, il 24 maggio 2014, Andrea si trovava in Donbass per documentare le atrocità commesse dall’esercito ucraino nei confronti della popolazione locale. La prima versione fornita alla Farnesina fu che il nostro reporter venne colpito accidentalmente da un colpo di mortaio insieme a un altro giornalista russo e attivista per i diritti umani, Andrej Mironov.

Questa versione dei fatti fu poi smentita da un disertore dell’esercito ucraino, che accusò un suo superiore di aver dato ordine di sparare contro un gruppo di civili e soprattutto da un giornalista francese, William Roguelon, che si è salvato per miracolo da questo attentato e ha fornito la reale versione dei fatti al governo italiano, confermando la versione del disertore ucraino.

Dovremmo ricordare che riguardo all’uccisione di Andrea Rocchelli l’attuale governo ucraino ha proseguito nella linea scelta dal governo precedente, cioè ha negato la dinamica ricostruita dalla magistratura italiana, mentendo e soprattutto costruendo false verità.

Alla luce di ciò e del paventato “Premio Nobel per la Pace” a Zelensky, ci sarà giustizia per Gleb Lyashenko?

Fonti:
https://uarefugees.news/news/gleb-lyashenko-detained-for-treason-political-expert-taken-into-custody/
www.rt.com

Lorenzo Poli
Sono Lorenzo Poli, sono nato a Brescia e dopo la maturità classica, ho iniziato a frequentare il corso di Scienze Politiche Relazioni Internazionali Diritti Umani all’Università di Padova. Appassionato di attualità politica, politica internazionale, questione di genere e studi postcoloniali mi interesso di temi riguardanti diritti umani, antirazzismo, femminismo, liberazione animale e antispecismo con particolare attenzione all’intersezionalità dei contesti. Da qualche anno mi occupo, da autodidatta, di popoli in lotta contro l’imperialismo, di America Latina, di conflitti in Medioriente, in particolare la Palestina in una prospettiva decoloniale. Nel 2019 ho contribuito a fondare Progetto EcoSebino, progetto di rigenerazione eco-sociale che interseca le lotte per la giustizia ambientale e per la giustizia sociale sul territorio del Lago d’Iseo. Collaboro con Il Periodista ed ho pubblicato nel 2016 il mio primo romanzo “Luce al di là del Buio”, edito da Marco Serra Tarantola Editore.