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Da: Matteo Merlotti e il Team Uber di Edelman Italia

UBER EATS SEMPRE PIU’ PRESENTE IN EMILIA ROMAGNA:
IL SERVIZIO È DA OGGI ATTIVO A FERRARA

Ferrara, 11 febbraio 2021 – Uber Eats, da sempre alla ricerca di nuovi modi per mettere in contatto le persone e i loro ristoranti e locali preferiti, annuncia oggi il proprio piano di espansione a Ferrara, la sesta città in Emilia Romagna dopo Bologna, Parma, Reggio Emilia, Modena e Rimini.
Con la nuova apertura Uber Eats rafforza la propria presenza in Italia, con più di 30 città (per un totale di oltre 180 comuni) attive sulla piattaforma, e oltre 7 mila ristoranti sull’app Uber Eats.

In poco più di 4 anni Uber Eats è diventata l’app di food delivery più scaricata al mondo e, ad oggi, è presente in oltre 6mila città di 45 paesi in tutti e 6 i continenti. Il consolidamento del servizio nelle città in cui è presente è accompagnato da una crescita costante a doppia cifra dei ristoranti partner, che oggi sono oltre 500mila in tutto il mondo.

A Ferrara saranno oltre 30 i ristoranti aderenti al servizio, di cui uno in esclusiva: Schiaccia, che sempre con Uber Eats aprirà anche il suo ristorante virtuale di Pokè.

La crescita registrata dalla piattaforma viaggia di pari passo al numero di servizi offerti ai consumatori e ai ristoratori che ogni giorno scelgono Uber Eats.

Per i consumatori, sono stati recentemente introdotti:

-Consegna contactless:  gli utenti possono liberamente decidere tramite la piattaforma di ricevere la consegna davanti alla porta della propria abitazione oppure anche all’esterno, evitando il contatto diretto con il corriere. Infatti, tutte le consegne sono contactless

-Pick Up:  permette a tutti gli utenti dell’app di ritirare i piatti direttamente dal ristorante prescelto dopo aver ordinato dalla piattaforma, evitando così il costo di consegna

-Cash Payment:  si può scegliere se pagare l’ordine tramite la carta di credito registrata sulla app o se pagare in contanti direttamente al corriere che lo consegna.

I ristoratori possono, invece:

-Beneficiare di un sistema di pagamento settimanale in modo da garantire una liquidità immediata

-Aderire al programma Restaurants Loyalty, un sistema volto a fidelizzare i clienti attraverso ricompense, selezionate dal ristorante, che premiano gli eaters più affezionati

 

Ordinare su Uber Eats, la piattaforma di food delivery di Uber, è estremamente semplice: basta scaricare l’app, disponibile sia per Android che per iOS, o collegarsi al sito www.ubereats.com, per farsi recapitare i propri piatti preferiti direttamente a casa.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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