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Da: Regione Emilia Romagna

Nel 2018 sono stati finanziati 13 progetti ideati da associazioni di rievocazione storica ed enti locali in provincia di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena e Ravenna. L’assessore Corsini: “Nel 2018 raddoppiate le risorse per sostenere questi eventi, capaci di tener viva la memoria e aumentare l’attrattività di questi territori”

Bologna – Feste medievali, spettacoli in costume, ricostruzioni di battaglie: un vero e proprio tuffo nel passato che la Regione ha deciso di sostenere con circa 300mila euro per far conoscere tradizioni e fatti che affondano nella storia delle comunità locali.
A tanto ammontano i contributi assegnati nel 2018 dalla Giunta regionale a 13 associazioni e enti locali per potenziare le manifestazioni storiche dell’Emilia-Romagna che ogni anno vedono la partecipazione di migliaia di persone.
Obiettivo del bando regionale è infatti valorizzare questi eventi dal punto di vista storico e sociale e sostenere la loro organizzazione come strumenti di promozione e sviluppo del territorio. Tra i diversi criteri di assegnazione dei contributi, la capacità di attrazione turistica e il coinvolgimento dei giovani come protagonisti delle manifestazioni e della loro organizzazione.

“Sono manifestazioni che tengono viva la memoria e le tradizioni di una terra ricca di storia e contribuiscono a rinforzare un turismo culturale di qualità- ha commentato l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini-. Per questo a un anno dall’approvazione della legge regionale sulle rievocazioni storiche abbiamo raddoppiato le risorse a disposizione di associazioni e enti locali e già oggi alcuni eventi, come il palio di Ferrara o quelli del Niballo e del Daino in Romagna, registrano numeri sempre più interessanti dal punto di vista delle presenze turistiche. Credo- ha concluso Corsini- che queste manifestazioni siano un’occasione molto importante, in particolare per i centri più piccoli, per farsi conoscere, diventare più attrattivi e ampliare l’offerta per i turisti che vengono in Emilia-Romagna da tutto il mondo”.
Le manifestazioni finanziate in Emilia-Romagna
Per le rievocazioni storiche, in provincia di Bologna, alla Pro loco Castel di Casio sono andati 31mila euro per le feste medievali ambientate nel borgo e 8.515 euro all’associazione Sempar in Baraca di Crevalcore per “4 passi nel Medioevo”, la manifestazione che rievoca la locale battaglia del 1390.
L’Ente Palio della città di Ferrara ha ricevuto un contributodi53.856 euro per la realizzazione del Palio più antico del mondo. Sempre nel ferrarese altri 15.469 euro sono stati attribuiti alla pro loco Codigoro per la manifestazione “Pomposia Imperialis Abbatia” che richiama un evento dell’anno 1000.
Sempre a Ferrara, l’associazione Contrada di San Giacomo ha ricevuto un finanziamento pari a 19.000 euro per la “Giostra del monaco”, rievocazione medievale di una battaglia tra papato e impero.
Nella provincia di Forlì-Cesena all’Ente Palio di Santa Reparata e della Romagna Toscana a Castrocaro Terme sono andati 15.745 euro per realizzare il Palio locale, che ricorda l’insediamento del Commissario granducale di Firenze nel 1579, invece 9.600 euro sono il contributo regionale all’associazione polisportiva Rocca delle Caminate di Predappio per l’organizzazione di “Falchi ed archi” che ricorda la battaglia svolta nel 1494 con gare di tiro con l’arco e spettacoli di falconeria.
Nel modenese, per Finalestense, la festa ambientata nel 1500 per il passaggio di Gaston de Foix e del suo esercito, il Comune di Finale Emilia ha ricevuto 19.693 euro.
A Faenza, in provincia di Ravenna, per il Palio del Niballo e altre manifestazioni collaterali sono sati assegnati rispettivamente 56mila euro al Comune della città; 18.160 euro alla Fiera di san Rocco organizzata dall’associazione Rione Verde e 12.760 euro all’associazione Rione rosso per la Sagra del pellegrino, la rievocazione medievale ambientata nel 1200 dedicata al Beato Nevolone. Inoltre, la Contesa estense città di Lugo, palio con diverse gare, realizzata dall’omonima associazione è stata finanziata con 7.890 euro.
Infine, in provincia di Rimini, la Pro Loco di Mondaino ha ricevuto un contributo di 30.800 euro per il Palio del Daino, commemorazione dell’incontro e della pace tra i Malatesta e i Montefeltro nel 1417./Eli.Co.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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