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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Cultura – Torna il festival Visioni Italiane, vetrina per i migliori registi indipendenti che dedica una vasta parte a produzioni realizzate in Emilia-Romagna. Tra queste “Le radici dei sogni”, che disegna la mappa poetica attraverso il cinema dei grandi maestri emiliano-romagnoli, da Fellini a Antonioni, da Bertolucci a Bellocchio. L’assessore Mezzetti annuncia: “Stiamo lavorando a un grande progetto che rappresenti questo patrimonio ma anche la realtà attuale”

“Visioni Italiane” che sono anche “visioni emiliano-romagnole”: torna il festival che vuole dare “un palco” ai migliori registi indipendenti e che anche quest’anno presenta una parte significativa di film realizzati in una delle regioni storicamente culla del miglior cinema italiano.
E a disegnare la mappa poetica di questo territorio di grande tradizione sarà “Le radici dei sogni. L’Emilia-Romagna tra cinema e paesaggio” (in programma sabato 28 febbraio, alle ore 15), documentario di Dario Zanasi Francesca Zerbetto. Realizzato con il contributo dell’Agenzia di informazione e comunicazione della Regione Emilia-Romagna, “Le radici dei sogni, si inserisce nell’ambito di un progetto più vasto di valorizzazione del nostro territorio grazie al cinema: verranno infatti lanciati nell’ambito di Visioni Italiane due nuovi siti“Cinema Emilia-Romagna” “Cineturismo Emilia-Romagna”, dedicati, l’uno, ai narratori di storieemergenti(registi, sceneggiatori, soggettisti) che potranno utilizzare il portale come piattaforma di incontro e di scambio, una vetrina di promozione dei nostri giovani talentiche potranno così condividere un network professionale, e l’altro, a quei film, girati in Emilia-Romagna, divenuti riferimenti imprescindibili per la nostra educazione sentimentale, raccolti ora in un databasericco di informazioni e interazioni per l’appassionato che voglia – virtualmente o realmente – visitare il nostro territorio attraverso le suggestioni che nei decenni ci ha regalato il cinema dei grandi maestri emiliano-romagnoli, da Federico Fellini a Michelangelo Antonioni, da Bernardo Bertolucci a Marco Bellocchio.

Il festival e il documentario sono stati presentati questa mattina a Bologna, al Cinema Lumiére, presenti tra gli altri Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna, l’assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna Massimo Mezzetti eAnna Di Martino, direttrice del festival Visioni Italiane.
“Stiamo lavorando per costruire un progetto – ha anticipato l’assessore Mezzetti – che parta dalle radici dell’originalità del cinema in Emilia-Romagna, un territorio che ha dato i natali ad alcuni dei mostri sacri del cinema mondiale e che oggi deve rappresentare la storia ma anche il presente in questo campo, una terra che è radice di questi sogni ma che non riesce a far crescere l’albero che questo si poggi. In questo progetto, che vede la Cineteca come importante punto di riferimento, convergono le iniziative promozionali ma anche la normativa regionale a sostegno del settore. Così come con la creazione dei due siti dedicati, virtuale e sostanziale si fondono in questo progetto in grande stile che vorremmo dispiegare già in occasione dell’imminente Expo”.

La ventunesima edizione di Visioni Italiane saràinaugurata con l’omaggio di Mario Sesti a Lucio Dalla, a tre anni dalla scomparsa. Cento film in concorso, tra fiction e documentari: uno sguardo che attraversa l’Italia, dagli autori emiliano-romagnoli ai nuovi italiani, i registi migranti oggi finalmente valorizzati dal Premio Mutti – Archivio delle Memorie Migranti. Un ospite internazionale, figura tra le più significative del cinema contemporaneo, maestro del cinema documentario:Frederick Wiseman, recentemente premiato a Venezia con il Leone alla carriera.

In programma dal 25 febbraio al 1° marzo al Cinema Lumière della Cineteca di Bologna (Piazzetta Pasolini, 2/b), Visioni Italiane si propone ancora una volta come spazio di confronto e di approfondimento, locale, nazionale e internazionale, che arricchisca il dialogo e le professionalità.

Inaugurazione
Tre anni Senza Lucio: così Mario Sesti ha voluto intitolare il suo omaggio a Lucio Dalla, realizzato attraverso gli occhi di chi gli è stato più vicino negli ultimi dieci anni, Marco Alemanno. Scelto per l’inaugurazione della 21ª edizione di Visioni Italiane,mercoledì 25 febbraio, alle ore 20Senza Lucio (prodotto da Erma Production) sarà accompagnato dallo stesso Mario Sesti, dal produttore e co-sceneggiatore Massimiliano De Carolis, da Paola Pallottino (autrice, tra le altre cose di 4 marzo 1943) e dal maestro Giuseppe D’Onghia. Prima dell’uscita nelle sale italiane il 4 marzo, distribuito da Unipol Biografilm Collection – I Wonder Pictures, Senza Lucio sarà riproposto a Bologna lunedì 2 marzo alle ore 21 al Cinema Odeon per un evento speciale nell’ambito di Sala Bio.

I concorsi
Tornano anche in questa 21ª edizione i concorsi che in questi anni hanno premiato i migliori prodotti audiovisivi indipendenti o esordienti del nostro cinema: corto e mediometraggi di fiction (concorso Visioni Italiane), documentari (Visioni Doc), lavori che mettono le tematiche ambientali al centro del loro racconto (Visioni Ambientali) e l’acqua nello specifico (Visioni Acquatiche, concorso realizzato in collaborazione con Mare Termale Bolognese). E si riconferma per il secondo anno, il concorso Visioni Sarde, che propone uno sguardo sul nuovo cinema sardo, molto vitale e vivace.

C’è poi il concorso dedicato ai giovanissimi, gli studenti delle scuole dell’Emilia-Romagna, ancora una volta tantissimi a partecipare al Premio Luca De Nigris, indetto per il 17° anno, momento di entusiasmo indescrivibile per dei ragazzi che trovano nelle giornate del Premio il compimento di un lavoro che li ha impegnati magari per mesi: anche così si forma un pubblico di cinefili.

Fare cinema a Bologna e in Emilia-Romagna
Visioni Italiane si pone quindi come centro focale di una riflessione sul fare cinema, a Bologna e in Emilia-Romagna, innanzi tutto, come sottolinea il titolo della sezione ormai classica dove trovano spazio le produzioni del nostro territorio.
Tra i progetti importanti presentati quest’anno, quello di un regista attivo da tempo nel nostro territorio, Cristian Cappucci, autore del suo nuovo I Talk Otherwise – Altrimenti io parlo (in programma sempre la prima sera, mercoledì 25 febbraio, alle ore 22.15), mentre la serata finale di Visioni Italiane verrà affidata al film di Wilma LabateQualcosa di noi, nato in seno alla scuola di scrittura di Carlo Lucarelli Bottega Finzioni (domenica 1° marzo, ore 21.30).
Quindi Le radici dei sogni. L’Emilia-Romagna tra cinema e paesaggio (in programma sabato 28 febbraio, alle ore 15), documentario di Dario Zanasi Francesca Zerbetto.

Evento speciale Frederick Wiseman
Frederick WisemanLeone d’Oro alla carriera all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, sarà ospite di Visioni Italianevenerdì 27 febbraio. Wiseman terrà una lezione di cinema aperta al pubblico alle ore 15 sempre al Cinema Lumière(Piazzetta Pasolini, 2/b), mentre alle ore 17 introdurrà la proiezione del suo nuovo film National Gallery, che verrà distribuito nelle sale italiane l’11 marzo da Nexo Digital e I Wonder Pictures.

Premio Mutti – Archivio delle Memorie Migranti
Nascere in Afghanistan, fuggire in Pakistan e poi ancora in Iran. Fare l’aiuto regista, per un film come Osama (il primo film realizzato in Afghanistan dopo la caduta del regime talebano e presentato al Festival di Cannes nel 2003) gli è costato il rapimentoe l’abbandono in fin di vita alla periferia di Kabul. Ma questo non gli ha impedito di continuare a fare cinema.
Fino a quando l’odissea di Razi Mohebi non ha trovato il suo approdo. Imprevedibilmente, in Italia. Ma non per caso: perché in un Paese che ancora fatica a riconoscere lo straniero, a trattare lo straniero come un cittadino, ci sono invece realtà che guardano al futuro e vedono in questi stranieri non solo dei cittadini, ma figure che nel nostro Paese possano esprimere il loro talento. Di autore e regista, nel caso di Razi Mohebi.

Così l’Associazione Amici di Giana, la Cineteca di Bologna e l’AMM – Archivio delle Memorie Migranti rincorrono e raccolgono da anni le storie di chi anche in Italia può, come accade in molti altri Paesi europei, indicare la via verso unacinematografia nuova. E Cittadini del nulla questa via nuova sembra segnarla: vincitore del Premio Mutti AMM(annunciato in occasione dell’ultima Mostra del Cinema di Venezia), ora il progetto di Razi Mohebi e della moglie e produttrice Soheila Mohebi vedrà la luce, in anteprima a Visioni Italiane sabato 28 febbraio alle ore 18.30, assieme allapresentazione del nuovo bando del Premio Mutti AMM, che sarà quindi disponibile al sito www.cinetecadibologna.it (per ulteriori informazioni: enrica.serrani@cineteca.bologna.it).

Workshop – Produrre cinema indipendente in Europa: le coproduzioni
Venerdì 27 e sabato 28 febbraio si svolgerà inoltre il workshop Produrre cinema indipendente in Europa: le coproduzioni, condotto da Simone Bachini Claudio Giapponesi e vedrà la partecipazione di numerosi produttori indipendenti internazionali (per informazioni e iscrizioni: filmcommission@cineteca.bologna.it).

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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