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da: Rai2

Fra le 16 voci che passano al secondo Live c’è anche un ferrarese

Aj Summers, Fabio Curto, Chiara Dello Iacovo, Sarah Jane Olog, Thomas Cheval, Keeniatta, Marianè, Andrea Orchi, Carola Campagna, Maurizio Di Cesare, Sara Vita Felline, Lele, Roberta Carrese, Marco De Vincentiis, Ira Green, Alessandra Salerno. Sono queste le 16 voci che hanno superato il primo Live di “The Voice of Italy”, condotto da Federico Russo in onda ieri in prima serata su Rai2. I ragazzi accedono al secondo Live in programma mercoledì 6 maggio.

La serata ha registrato su Twitter il miglior risultato di questa edizione: tra l’inizio e la fine della puntata gli utenti che hanno twittato sono stati circa 16 mila con circa 76 mila interazioni.

Roby e Francesco Facchinetti, J-Ax, Noemi e Pelù si sono dati da fare per supportare i propri team, il pubblico da casa tramite il televoto ha stabilito le tre voci migliori di ogni squadra. Ai coach la scelta più difficile: salvare una tra le due voci rimaste.

Hanno lasciato il programma: Dany Petrarulo (Daniela Petrarulo, nata a Grottaglie (Taranto), vive a Rimini), Alessia Labate (Marano Principato, Cosenza), Tekla (Francesca Cini di Borgonuovo di Sasso Marconi, Bologna), Tommaso Gregianin (Venezia).

Ospiti della prima diretta di “The Voice of Italy” i Saint Motel, il gruppo californiano si è esibito insieme ad alcuni talenti (una donna per ogni team) sulle note delle due hit “My Type” e “Cold cold man”.

Si sono qualificati per la puntata di mercoledì 6 maggio:

TEAM FACH: Aj Summers (Alberto Slitti di Monsumanno Terme, Pistoia) con “Take a look around” dei Limp Bizkit, Fabio Curto (nato ad Acri, Cosenza, vive a Bologna) con “The Scientist” dei Coldplay, Chiara Dello Iacovo (nata a Savigliano Cuneo, vive ad Asti) con “Giudizi universali” di Samuele Bersani, Sarah Jane Olog (nata a Rimini vive a Roma) con “Love runs out” dei One Republic.

TEAM NOEMI: Thomas Cheval (Ferrara) con “Addicted to you” di Avicii, Keeniatta (Desirie Beverly Baird nata in Sudafrica a Germiston, vive a Ischia, Napoli) con “You’ll follow me down” di SkunkAnansie, Marianè (Mariangela De Santis di Lecce) con “L’immensità” versione di Gianna Nannini, Andrea Orchi (Roma) con “Billie Jean” versione di Chris Cornell.

TEAM JAX: Carola Campagna (Triuggio, Monza Brianza) con “All’alba sognerò”, versione italiana di “Frozen”, Maurizio Di Cesare (Cagliari) con “Animals” dei Maroon 5, Sara Vita Felline (Matino, Lecce)con “Kobra” di Donatella Rettore, Lele (Raffaele Esposito di Pomigliano D’Arco, Napoli) con “Hold back the river” di James Bay.

TEAM PELÙ: Roberta Carrese (Venafro, Isernia) con “Amore che viene, amore che vai” di Fabrizio De Andrè, Marco De Vincentiis (nato a Napoli, vive a Roma) con “Monna Lisa” di Ivan Graziani e “Gioconda” dei Litfiba, Ira Green (Arianna Carpentieri di Villaricca, Napoli) con “Lithium” dei Nirvana, Alessandra Salerno (Palermo) con “Diamante” di Zucchero.

La V-Reporter Valentina Correani, ha interagito con lo studio collegandosi dalla Web Room e dando voce agli utenti dei social.
“The Voice of Italy” è attivo su Facebook: thevoiceufficiale, Twitter: @THEVOICE_ITALY con gli hashtag #tvoi e per le squadre #teamnoemi #teampelù #teamjax #teamfach, Instagram: thevoice_italy e Vine: @thevoice_ita. Con l’App ufficiale di “The Voice of Italy” (disponibile per Android e iOs) si può diventare un Coach, costruire il proprio Team e sfidare altri Team. Sarà come essere seduti sulla poltrona rossa.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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