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Da organizzatori

Al Cinema Boldini Martedì 17 aprile ore 21.00

THE CONNECTION di Shirley Clarke

v.o. sott.ita

ingresso 5 euro/ ridotto 4 euro

per Conservatorio, Scuola di Musica, possessori dei biglietti di Ferrara Musica

“BOLDINI SOUNDS JAZZ” è la rassegna cinematografica sui protagonisti del mondo del jazz organizzata in collaborazione con il Jazz Club di Ferrara. In programmazione al Cinema Boldini per il terzo ed ultimo appuntamento di martedì 17 aprile alle 21.00 The Connection di Shirley Clarke, in versione restaurata.

Lungometraggio d’esordio di una delle filmmaker più influenti del New American Cinema, The Connection è considerato oggi una pietra miliare del cinema indipendente; eppure all’epoca ebbe vita travagliata. Acclamato al Festival di Cannes nel 1961, dove vinse il Premio della Critica, fu censurato negli Stati Uniti per linguaggio “osceno”. Tuttavia, come affermò Judith Malina, che con il Living Theatre mise in scena la pièce di Jack Gelber a Off-Broadway nel 1959, “The Connection non è uno spettacolo sulla droga, ma sul senso di angoscia e di dipendenza che appartiene a tutti”.

Nell’adattamento di Shirley Clarke un gruppo di eroinomani, tra cui un quartetto di talentuosi jazzisti, attendono l’arrivo del “contatto” (il pusher Cowboy) in un appartamento del Greenwich Village. Nel frattempo un regista e un cameraman tentano di girare un documentario “onesto e umano” sulla vita dei tossici, finendo per essere coinvolti nell’azione. Come dichiarano le prime sequenze del film, ciò che viene presentato al pubblico è un assemblaggio di filmati girati dall’operatore.

The Connection è quindi un film nel film, una brillante opera metacinematografica nella quale la regista mette in discussione le nozioni stesse del cinéma-vérité riprendendo un gruppo di spostati, nel film come nella vita, a ritmo di jazz.

Shirley Clarke è stata una regista statunitense il cui lavoro è particolarmente conosciuto per le opere sperimentali e di cinema indipendente. Shirley Clarke studiò come film maker con Hans Richter al City College di New York. Dal 1955 fu membro dell’Independent Filmmakers of America e divenne parte del circuito di registi del cinema sperimentale del Greenwich Village assieme a Maya Deren, Stan Brakhage, Jonas Mekas e Lionel Rogosin.

Nel 1961 fu firmataria del manifesto del New America Cinema Group e nel 1962 fu tra i fondatori della Film Makers’ Cooperative.

Per informazioni:
Sala Boldini, via Previati 18 – Ferrara
www.cinemaboldini.it – www.arciferrara.org
Tel. Cinema (sera) – 0532.247050
Arci Ferrara – 0532.241419

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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